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Slitta la decisione sulle discoteche, ancora nessuna data. Salvini: “Si puniscono i giovani”

Slitta la decisione sulla riapertura delle discoteche. Manca ancora una data e si starebbe pensando di stanziare adeguati ristori a questo settore, l’unico ormai a rimanere in stand by a causa della pandemia. “Locali per ragazzi e discoteche sono già aperti da tempo in altri Paesi europei. In Italia ancora nulla. Perché punire ancora i giovani?”, ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini.
A cura di Annalisa Girardi
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È stata rinviata ancora una decisione in merito alla riapertura delle discoteche. A margine del Consiglio dei ministri, a quanto riportano le agenzie di stampa, sarebbe stato sollevato il tema di una possibile data per la ripartenza. Ancora nessuna decisione, tuttavia, sarebbe stata presa: si starebbe pensando anche si stanziare adeguati ristori a questo settore, l'unico ormai a rimanere in stand by a causa della pandemia. Il numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti, avrebbe più volte chiesto di fissare una data per il via libera, ma per ora ogni decisione è rimandata.

Anche il leader del Carroccio, Matteo Salvini, è intervento sulla questione: "Perché punire ancora i giovani? Locali per ragazzi e discoteche sono già aperti da tempo in Spagna, Germania, Svizzera, Austria e Grecia, dal 9 luglio anche in Francia. In Italia ancora nulla, neanche una data, nonostante le richieste della Lega, di 3.000 imprenditori e 100.000 lavoratori. Meglio un divertimento sicuro e controllato, con protocolli di sicurezza seri, oppure i rave party e le feste abusive e illegali, denunciate ormai in tutte le città italiane? Torniamo alla vita ed al lavoro, tutti, il prima possibile".

Anche se manca ancora una data, c'è già comunque chi pensa alle modalità della riapertura. Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, parlando di come si potrà tornare in discoteca grazie al Green Pass e del rischio che con la variante Delta debbano servire entrambe le dosi di vaccino per ottenere il certificato e non più solo una, ha detto ai microfoni di Tg Zero su Radio Capital: "Al momento credo che la singola dose possa essere sufficiente, aspetterei il prossimo monitoraggio della variante Delta e vedrei qual è la prevalenza. È chiaro che se si passa dal 20% al 40% con una risalita dei casi, allora bisogna agire tempestivamente". E ha concluso: "Qualcuno ha detto che la variante Delta elude i vaccini. Facciamo chiarezza: non è vero. Non elude i vaccini ma avere la seconda dose ti dà massima garanzia. E allora è chiaro che se ci troviamo nella condizione che la protezione ce l'hai con la seconda dose, devi rivedere un po' tutto. Non lo farei oggi. Valutiamo quale sarà la prevalenza di questa variante Delta e regoliamoci di conseguenza".

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