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Silvio Berlusconi avvisa Matteo Salvini: “Tradisce i suoi elettori, molli M5s o perderà voti moderati”

Silvio Berlusconi avvisa Matteo Salvini, accusandolo di assecondare le politiche del M5s considerate di sinistra: “Non credo che il consenso degli elettori moderati possa rimanere a lungo a chi permette di realizzare politiche della peggiore sinistra. Quindi o la Lega abbandonerà questo governo o gli elettori abbandoneranno la Lega”, afferma il presidente di Forza Italia.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi lancia una sorta di avviso a Matteo Salvini e alla Lega e gli chiede di lasciare il governo, altrimenti “gli elettori abbandoneranno la Lega”. In una intervista al Quotidiano Nazionale, Berlusconi afferma: “Non credo che il consenso degli elettori moderati possa rimanere a lungo a chi permette di realizzare politiche della peggiore sinistra. Quindi o la Lega abbandonerà questo governo o gli elettori abbandoneranno la Lega”. Secondo il presidente di Forza Italia Salvini sostiene un governo in cui “tutti i temi, tranne l’immigrazione, sono appaltati ai grillini, sessantottini in ritardo, che cercano di attuare confuse politiche di sinistra, oltre che del tutto inadeguati a governare”.

Berlusconi esclude l’idea di un fronte dei moderati con il Partito Democratico, ipotizzato dall’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: “Potrebbe essere possibile solo in una condizione di emergenza democratica dalla quale, nonostante i grillini, siamo fortunatamente ancora molto lontani. Ho sempre apprezzato il senso di responsabilità e l'equilibrio di Gentiloni, ma le differenze fra noi e loro rimangono molto profonde. Non ho combattuto un governo di sinistra per arrivare ad allearmi con un'altra sinistra”.

A unire Forza Italia e Pd e, allo stesso tempo, ad allontanare Fi dalla Lega, c’è anche la nomina di Marcello Foa a presidente della Rai. “Il problema non è il nome”, per Berlusconi, ma “il metodo” con cui è stato scelto dal governo. Secondo il leader azzurro, se con la Lega “siamo alleati, si ragiona e si decide insieme. Secondo: la legge prevede la maggioranza dei due terzi dei componenti della commissione di Vigilanza per la scelta del presidente Rai”. E, dunque, secondo Berlusconi, “va rispettato il ruolo conferito dalla legge all’opposizione. Quando noi governavamo, abbiamo dato la presidenza della Rai a figure di valore come Claudio Petruccioli e Lucia Annunziata, ma certo non schierate con noi”.

L’aggressione a Daisy Osakue

Berlusconi esprime la sua solidarietà a Daisy Osakue, l’atleta azzurra aggredita con un lancio di uova a Moncalieri. Secondo il presidente di Forza Italia, “l’Italia non è e non diventerà mai un Paese razzista, il razzismo per fortuna è estraneo alla nostra cultura e alla nostra civiltà. Episodi come quello che ha colpito Daisy Osakue sono gravi. Mi auguro che i responsabili vengano individuati al più presto. A Daisy non soltanto voglio esprimere tutta la mia solidarietà, le voglio anche dire che l'Italia intera è orgogliosa – oggi più che mai – di lei e delle sue vittorie, e augurarle di portare la bandiera tricolore a nuovi importanti successi nel mondo dello sport”.

Credo – prosegue – che il lassismo degli anni della sinistra sul tema immigrazione richiedesse una correzione di rotta molto ferma. È una scelta necessaria ma non annulla i principi di umanità che sono dentro di noi e fanno parte della nostra cultura europea liberale e cristiana. È difficile trattenere le lacrime di fronte alla sofferenza e alla morte di tanti innocenti. Non per questo però bisogna permettere a tutti di venire in Italia. Con un'accorta politica estera, il nostro governo aveva azzerato gli sbarchi”.

Berlusconi contro il governo

Il leader azzurro si dice convinto che la maggioranza è in difficoltà e non avrà vita lunga: “Non c’è un solo tema nel quale la politica statalista, anti industriale, profondamente illiberale dei 5 Stelle non caratterizzi l'azione del governo: penso al decreto Dignità, al paventato blocco dell'Alta Velocità Ferroviaria, agli ostacoli alla Tap – il gasdotto adriatico fondamentale per la sicurezza energetica del Paese – alla minacciata chiusura dell'Ilva, alla ri-nazionalizzazione di Alitalia, per non parlare della politica fiscale e di quella giudiziaria”. E proprio sul Decreto Dignità aggiunge: “Non mi aspetto nulla, ma spero ancora che Salvini ascolti le ragioni delle imprese e dei lavoratori, delle categorie professionali, degli artigiani e dei commercianti. Distruggere il lavoro fa parte delle follie ideologiche di certa sinistra, e quindi non mi meraviglio che lo faccia Di Maio, ma non può essere avallato da chi si definisce di centro-destra ed è in Parlamento con i voti degli elettori di centro-destra”.

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