Sicilia: salvo il vitalizio dei politici condannati per mafia

L'Assemblea regionale siciliana ha deciso di salvare il vitalizio concesso ai politici condannati per mafia. Mercoledì sera, infatti, i deputati dell'Ars hanno respinto a larga maggioranza un subemendamento alla manovra correttiva presentato dal Movimento cinque stelle che puntava ad abolire il vitalizio ai politici ed ex deputati regionali condannati per mafia. Tra di loro vi è ad esempio l'ex Presidente della Regione Totò Cuffaro che nonostante sia in carcere per reati legati alla mafia continua a percepire un vitalizio da 6mila euro al mese. Il subemendamento era stato presentato dai deputati regionali del M5S come ulteriore correzione all'emendamento che fissava il tetto agli stipendi dei burocrati della Regione e degli enti collegati che dal primo luglio di quest'anno non potranno guadagnare più di 160 mila euro lordi. Il provvedimento però è stato respinto con solo 18 voti a favore, 33 contrari e 7 astenuti, e con il parere contrario del governo del governatore Crocetta.
Sul vitalizio il M5S annuncia battaglia
Dopo il voto bufera all'Assemblea regionale siciliana con il M5S che ha annunciato battaglia. "Non capisco la posizione del presidente dell'Ars Ardizzone e di gran parte dell'Aula" ha tuonato il portavoce del M5S siciliano, Giancarlo Cancelleri, aggiungendo: "Il Parlamento non può legiferare sul codice di procedura penale, ma noi avremmo così recepito una legge dello Stato e stiamo trattando un campo che ci appartiene perfettamente". "La materia ci riguarda eccome, nell'articolo 11 della legge sulla spending review approvata da questo parlamento, si prevede la sospensione del vitalizio a coloro che si sono macchiati di reati contro la pubblica amministrazione, mi chiedo quale sia la differenza" ha insistito Cancelleri, annunciando un'opposizione "ancora più intransigente perché quanto è successo è indecente".