Senatore e sindaco? Il doppio incarico è compatibile, lo dice la Giunta

La vecchia maggioranza di centrodestra si scopre più compatta che mai nel votare contro l‘incompatibilità tra la carica di Senatore e quella di Sindaco (di comuni con più di 20mila abitanti). E così la Giunta per le elezioni di Palazzo Madama ribalta la decisione dalla Corte costituzionale, stabilendo la legalità del doppio mandato. Pd e Idv per protesta hanno abbandonato i lavori. «Con una decisione vergognosa che ci fa tornare ai temi di Berlusconi – dice il senatore Felice Casson, vicepresidente del gruppo Pd e componente della giunta per le elezioni – vengono tutelati gli interessi singoli di poche persone in violazione di una sentenza della Corte Costituzionale dell'ottobre scorso».
La sentenza della Consulta mette dunque in salvo le poltrone di Sindaco di Molfetta e Afragola dei due senatori del Pdl Antonio Azzollini e Vincenzo Nespoli. I due primi cittadini erano tra gli onorevoli di Palazzo Madama su cui pendeva la spada di Damocle della scelta tra i due mandati. Scelta che dunque non sarà necessaria e i due rappresentati del popolo italiano potranno continuare senza problemi nelle loro (doppie) funzioni. Così non è stato invece per quegli onorevoli che, pur di salvare il proprio vitalizio ed evitare così gli effetti della riforma delle pensioni che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2012, nelle ultime settimane hanno lasciato il proprio incarico parlamentare.
Anche il Presidente della Giunta, Marco Follini, ha abbandonato l'aula, non prima di indire il voto. Follini, che si poi è dichiarato «stupito di vedere in prima linea la Lega difendere i sindaci di Afragola e Molfetta». Mah, forse sarà perché tra i deputati protagonisti della fuga da Montecitorio ci sono pure i due padani Luciano Dussin e Ettore Pirovano, quest'ultimo peraltro neanche obbligato a lasciare in quanto presidente della provincia di Bergamo, ma comunque dimissionario perché «in Parlamento non mi diverto più». Ma la sentenza sulle incompatibilità non si applica ai presidenti di Provincia per cui l' Aula della Camera oggi è stata costretto a votare a scrutinio segreto sulla decisione (accolta) di dimissioni di Pirovano.