Dal Senato arriva l’ok alla fiducia sul ddl Concorrenza: ora il testo passa alla Camera

L'Aula del Senato ha approvato, con voto di fiducia, il ddl Concorrenza: i voti favorevoli sono stati 97, i contrari 60, con due astenuti, su un totale di 159 senatori presenti. Con l'approvazione di Palazzo Madama, il testo passa ora alla Camera per la seconda lettura, segnando un passo importante nel percorso legislativo del provvedimento, che punta, almeno sulla carta, a rafforzare la competitività del mercato e "a modernizzare diversi settori economici strategici".
l ddl è stato approvato senza modifiche al Senato: tutti gli emendamenti sono infatti decaduti per velocizzare l'iter e chiudere il testo prima dell’avvio della sessione di bilancio. Tra le novità principali del provvedimento ci sono misure per aumentare l'efficienza dei servizi pubblici locali nei Comuni con oltre 5mila abitanti, introducendo obblighi di controllo e sanzioni per gestioni inefficienti; maggior trasparenza nelle procedure di affidamento del trasporto pubblico regionale; incentivi per il trasferimento tecnologico e la valorizzazione delle filiere produttive; il sostegno poi agli aeroporti minori e le misure di sicurezza su cosmetici e sui prodotti pericolosi per bambini e animali domestici.
"L'approvazione in prima lettura al Senato del ddl concorrenza segna un ulteriore passo avanti verso un sistema più competitivo e trasparente, a sostegno delle imprese italiane e della crescita del Paese" ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. "Dopo anni di inerzia, il nostro governo è il primo ad aver ripristinato la cadenza annuale della legge sulla concorrenza: tre provvedimenti in tre anni, un risultato che parla da sé e conferma la volontà di rimettere la competitività al centro dell'agenda politica nazionale", ha aggiunto, per poi concludere: "Dal 2009 al 2023 misure analoghe erano state approvate solo due volte. Dopo anni di immobilismo, riportiamo al centro le imprese e la crescita del Paese".
Pd e Italia Viva: "Testo inefficace e fiducia usata per coprire le divisioni nella maggioranza"
Critiche invece le opposizioni: il senatore del Pd, Andrea Martella, ha sottolineato infatti che il ddl non affronta i nodi strutturali che frenano la concorrenza in Italia, ignora le raccomandazioni europee e quelle dell'Autorità garante della Concorrenza, e non rispetta pienamente gli impegni del Pnrr. Martella ha ricordato come molti emendamenti volti a tutelare i consumatori, promuovere la digitalizzazione e garantire parità di accesso alle infrastrutture non siano stati accolti, denunciando una scelta politica orientata più alla conservazione delle rendite che all’apertura dei mercati. La senatrice di Italia Viva, Silvia Fregolent, ha invece puntato il dito sull’uso massiccio del voto di fiducia da parte del governo di Giorgia Meloni, definendo l’esecutivo "dipendente dalla fiducia interna". La parlamentare ha ricordato che si tratta della centesima fiducia in due anni, "un record", sottolineando come questo strumento sia stato usato anche per approvare il ddl Concorrenza, nonostante quasi metà degli emendamenti provenissero dalla stessa maggioranza.
"Svolto il compitino previsto nel Pnrr. Da quando la legge annuale sulla concorrenza è tra gli impegni previsti nel Pnrr, si approva, certo, ma prendendo in giro gli italiani, con misure prive di effetti diretti sulle tasche dei consumatori" ha affermato invece Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. "Dato che la speranza è l'ultima a morire, auspichiamo che la Camera riempia di contenuti queste pagine vuote approvate dal Senato, possibilmente non ascoltando le solite lobby che rappresentano i loro interessi particolari, ma chi, rappresentando tutti i consumatori, cerca di fare l'interesse generale degli italiani e del Paese" ha poi concluso.