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“Se sei ubriaca sei responsabile dello stupro”: come è nato davvero il post del Comune di Ferrara

“Dispiace che anche su un tema su cui dovremmo essere tutti d’accordo si arrivi a polemiche di questo tipo. Come se noi potessimo mai affermare una frase così vergognosa”, afferma a Fanpage.it il Comune di Ferrara dopo le polemiche sul post in cui si evidenziava che secondo il 15% degli italiani una donna ubriaca vittima di stupro sarebbe in parte responsabile. E chiama in causa la Regione che sarebbe stata a conoscenza di tutto. Da parte sua però la Regione Emilia Romagna nega di essere mai stata coinvolta e prende le distanze dalla campagna.
A cura di Annalisa Girardi
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Pioggia di polemiche sul post pubblicato dal Comune di Ferrara per promuovere una campagna contro la violenza di genere. "Se sei ubriaca sei in parte responsabile dello stupro", si legge: ma non si tratta che di un dato Istat che l'iniziativa si propone di condannare.Il portavoce del sindaco Alan Fabbri, eletto con la Lega lo scorso anno, ha spiegato a Fanpage.it che si tratta di un progetto gestito da Legacoop e condiviso con la Regione Emilia Romagna, che avrebbe anche approvato il piano editoriale. Michele Lecci, questo il nome del portavoce, ha anche specificato che il progetto ha lo scopo di integrare gli obiettivi dell'agenda 2030 della Regione nelle politiche territoriali. Ma Regione, poco dopo la pubblicazione del post, ha pubblicato un comunicato in cui prendeva le distanze dalla campagna editoriale fatta. Come stanno quindi le cose?

Il portavoce ha precisato: "C'era una citazione di una ricerca dell'Istat. Era specificato anche nella didascalia anche se ho visto che la maggior parte delle persone ha tagliato l'immagine facendo in modo che si vedesse su Instagram, perché per fortuna su Facebook non si può fare, il logo del Comune che dice quella frase. Ma in realtà la citazione è dell'Istat e sicuramente chi ha costruito questa campagna, che non siamo noi ma un'agenzia di comunicazione, voleva portare all'attenzione una tematica con un dato molto forte. Ci rendiamo conto che sia una frase forte, ma purtroppo lo pensa ancora il 15% degli italiani. Questo è il dato che deve emergere, e che noi vogliamo azzerare attraverso una campagna".

Secondo il Comune la Regione era a conoscenza del piano editoriale

Il portavoce afferma inoltre che si aspettava alcune polemiche, ma ribadisce che queste siano state strumentalizzate da "un centrosinistra che forse ha perso un po' gli argomenti". E ricorda che però se viene attaccato il Comune di Ferrara per quel post, automaticamente si sta attaccando anche Legacoop e la Regione Emilia Romagna. "Tutti eravamo ben consapevoli della cosa", aggiunge che l'agenzia che ha gestito la campagna contava sulla collaborazione sia del Comune di Ferrara, che di Legacoop e della Regione. "Adesso è ovvio che ce la prendiamo solo noi la colpa, perché vedono il Comune di Ferrara che ha postato questa cosa, ma non è così". Lecci si riferisce quindi una mail della Regione Emilia Romagna in cui si ringrazia per la condivisione del piano editoriale che, e cita, "sembra interessante e ben strutturato".

Il comunicato stampa della Regione: "Prendiamo le distanze"

In un comunicato stampa pubblicato ieri, tuttavia, la Regione ha preso netta distanza dal post. L'assessore alle Pari opportunità, Barbara Lori, ha scritto: "Il post pubblicato dal Comune di Ferrara sulla violenza di genere è del tutto inaccettabile. Così come non è accettabile che sia il risultato di una campagna sulla diffusione degli obiettivi dell’Agenda 2030, fra cui la parità di genere, sostenuta dalla Regione. Una card del tutto decontestualizzata rispetto al piano editoriale. Verificheremo le responsabilità di quanto accaduto. E di come sia stato possibile diffondere un simile contenuto che non può essere in alcuna maniera associato alla Regione attraverso l’utilizzo del proprio logo".

La replica dal Comune di Ferrara

Il portavoce del primo cittadino di Ferrara commenta: "Quando le cose si condividono, tutti si prendono le proprie responsabilità. Ammesso che ci siano perché, ripeto, è una campagna di comunicazione forte che poi è stata rimaneggiata e tagliata. Dispiace che anche su un tema su cui dovremmo essere tutti d'accordo si arrivi a polemiche di questo tipo. Come se noi come Comune potessimo mai affermare una frase così vergognosa. Sono allibito". Fanpage.it ha contattato la Regione Emilia Romagna, che però ha confermato quanto detto nel comunicato stampa e prendendo le distanze dalla campagna.

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