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Covid 19

Scuola, Azzolina parla di lezioni nei B&B ma poi smentisce: “Mai detto”

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in un colloquio riportato da La Stampa avrebbe parlato dell’ipotesi di utilizzare i B&B per tenere le lezioni per la ripartenza a scuola di settembre, considerando la mancanza degli spazi. Ma le sue dichiarazioni sono state subito smentite: “Affermazioni mai pronunciate”.
A cura di Stefano Rizzuti
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La ripresa della scuola, prevista per il 14 settembre, rischia di scontare un problema difficile da sormontare: la mancanza di spazi adeguati nelle scuole, che garantiscano il rispetto delle distanze di sicurezza. E allora le ipotesi allo studio per ovviare al problema sono tante. Oggi a confermarne una nuova, lanciata dall'Anci, è la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che da tempo si dice a favore dell’impiego di spazi alternativi per le lezioni. In un’intervista a La Stampa, Azzolina avrebbe parlato dell’utilizzo dei bed and breakfast per le lezioni che non si potranno tenere a scuola. “Sono al lavoro senza sosta su organici e immissioni in ruolo – spiega – questo tema della mancanza di aule non è nuovo né ci deve scandalizzare il fatto che si studino soluzioni alternative, come i B&B”. Secondo quanto fa sapere il ministero dell'Istruzione, però, le affermazioni non sarebbero mai state pronunciate da Azzolina, tanto da parlare di un "colloquio mai concordato".

Il problema della mancanza degli spazi scolastici

La ministra dell’Istruzione avrebbe detto: “Ho sempre detto, fin dal primo momento in cui abbiamo affrontato l'emergenza Covid, che ci sarebbe stato un problema di spazi. Quando devi far rientrare a scuola a settembre 8 milioni di studenti, garantendo il distanziamento di 1 metro, è chiaro che si pone la necessità di adeguare gli spazi”. Per questo, spiega, “siamo al lavoro da settimane con gli enti locali per risolvere il problema. Ne devo discutere con il presidente dell'Anci Antonio Decaro, perché la questione è di competenza dei comuni, cui appartengono fisicamente e giuridicamente gli edifici scolastici”.

Azzolina: sindaci devono individuare soluzioni migliori

La ministra dell’Istruzione, quindi, spiegherebbe che “tocca ai comuni individuare le soluzioni migliori, se gli edifici scolastici non sono sufficienti. E proprio per fronteggiare l'emergenza delle aule che mancano, del resto, abbiamo dato ai sindaci risorse aggiuntive”. Risorse che, assicura ancora Azzolina, non mancheranno per i sindaci: “Con il Decreto Rilancio abbiamo stanziato 330 milioni, per lavori di ampliamento e ristrutturazione degli edifici scolastici. E con il Decreto Scostamento abbiamo stanziato 32 milioni per il 2020 e 48 milioni per il 2021, per coprire il costo di affitto di altri locali, tecnostrutture e patti territoriali”.

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