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Scuola: il Governo vuole riaprire il 7 gennaio, studenti in classe almeno fino al 30 giugno

La data cerchiata in rosso è sempre la stessa: il 7 gennaio. Il Governo è convinto che riuscirà a riaprire le scuole, ma le Regioni non vedono le garanzie. Si lavora ad un documento condiviso che preveda una serie di misure: militari per fare i tamponi agli studenti, screening del personale scolastico, ingressi scaglionati anche il pomeriggio, bus privati per alleggerire il carico sul trasporto pubblico. Il calendario scolastico verrà quasi certamente allungato almeno al 30 giugno, per recuperare i mesi di didattica a distanza.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Riaprire le scuole il 7 gennaio, a ogni costo. La linea di Lucia Azzolina è chiarissima e lo è da tempo. L'istruzione deve essere prioritaria, perché è in grado di salvare tante vite quante ne salva la sanità. Le scuole superiori – licei, tecnici e professionali – devono ripartire il 7 gennaio, nonostante sia un giovedì e molti suggeriscono di aspettare quantomeno il fine settimana e rimandare a lunedì 11. Con lei c'è Luciana Lamorgese, titolare del Viminale, e i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza, che continuano a lavorare per sciogliere ogni nodo prima della possibile riapertura. Dai trasporti alla curva epidemiologica, che preoccupa molto. A dimostrarlo sono le misure restrittive inasprite dal Governo nel periodo Natalizio.

Nell'incontro tra alcuni ministri del Governo e i rappresentanti delle Regioni andato in scena alcuni giorni fa non si è trovato un punto d'incontro. La data cerchiata in rosso è sempre quella: il 7 gennaio. Ma le Regioni sono tutt'altro che convinte. Nonostante la rassicurazione della ministra Paola De Micheli, che ha promesso risorse sui trasporti. Si lavora ad un documento condiviso Stato-Regioni, ma sono i governatori ad esprimere tutti i loro dubbi: "L'importante è partire e non avere il timore di richiudere", fa notare Stefano Bonaccini. "Nessuno tifa per non riaprire", spiega Luca Zaia, ma a gennaio partirà la campagna di vaccinazione, ci sarà il picco di influenza stagionale e anche il ritorno a scuola. Non ci sono le garanzie.

Il piano a cui stanno lavorando i governatori e i ministri prevede una serie di misure per crearle, le garanzie: dai bus privati ai militari in campo per fare i tamponi agli studenti, con le Regioni che chiedono anche uno screening a tappeto sul personale scolastico. E poi istituti aperti anche il pomeriggio con ingressi scaglionati. Il calendario scolastico sarà rivisto quasi sicuramente: lezioni prolungate almeno fino al 30 giugno (tranne che per 3 media e 5 superiore, causa esami), per cercare di recuperare il vuoto lasciato dai mesi di didattica a distanza.

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