Scuola, firmato il rinnovo del contratto per gli insegnanti: di quanto aumenta lo stipendio dei docenti

Ora è ufficiale: è stato firmato il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro per il comparto Istruzione e ricerca per il triennio 2022-2024: la cifra dell'aumento medio è 150 euro (precisamente 149,88). Si tratta per gli insegnanti di un aumento del 6%, calcola il Sole 24 Ore. Per il personale tecnico-amministrativo, il personale Ata, l'aumento medio mensile è invece di circa 110 euro (109,78). L'accordo è stato sottoscritto dopo un confronto con le organizzazioni sindacali Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief. Non ha firmato invece la Flc Cgil.
L'aumento riguarda oltre 1 milione e 286mila dipendenti tra personale della scuola, università, enti di ricerca e istituzioni Afam (Alta formazione artistica, musicale e coreutica), fa sapere l'Aran, l'organismo tecnico che rappresenta tutte le pubbliche amministrazioni italiane nella contrattazione collettiva nazionale con i sindacati dei dipendenti pubblici.
Cosa prevede il rinnovo del contratto per l'Istruzione
L'accordo sottoscritto, si legge in una nota, dopo "un lungo e proficuo confronto" con le organizzazioni sindacali Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief, prevede un incremento medio a regime di 150 euro medi mensili per 13 mensilità, con punte di 185 euro medi mensili per gli insegnanti (in base all'anzianità di servizio), e 240 euro medi mensili per ricercatori e tecnologi.
Il contratto, che si concentra principalmente sulla parte economica in considerazione dell'ormai imminente avvio della tornata contrattuale 2025-2027, consentirà inoltre il pagamento di arretrati che per i docenti possono raggiungere circa 2mila euro.
Con la firma del contratto per il comparto Istruzione e ricerca si conclude di fatto la stagione contrattuale 2022-2024 per tutti i comparti del pubblico impiego (funzioni centrali, sanità, enti locali, istruzione e ricerca), mentre restano da sottoscrivere i contratti della dirigenza sanitaria (medici del Ssn) e della dirigenza degli enti locali, le cui trattative, specifica sempre l'Aran, sono in fase avanzata.
Perché la Flc Cgil non ha firmato il nuovo contratto per la scuola: "Incrementi inadeguati rispetto all'inflazione"
Per la Flc Cgil "non sussistono le condizioni per la sottoscrizione dell'ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro Istruzione e Ricerca 2022-24. Gli incrementi stipendiali previsti e, per oltre il 60% già erogati in busta paga sotto forma di indennità di vacanza contrattuale, coprono neanche un terzo dell'inflazione del triennio di riferimento e sanciscono la riduzione programmata dei salari del comparto", denuncia la Federazione Lavoratori della Conoscenza a margine dell'incontro di trattativa di oggi all'Aran.
"Avvieremo immediatamente i passaggi statutari per le valutazioni e le iniziative da assumere e consulteremo le nostre Rsu e tutte le lavoratrici e i lavoratori sui contenuti del contratto. Nel frattempo – continua il sindacato – proseguiremo nella richiesta di stanziamento di risorse aggiuntive nella legge di Bilancio 2026 ancora in discussione, mettendo in campo tutte le iniziative di mobilitazione necessarie".
"È necessario fermare la deriva di una politica che sottrae risorse alla Scuola, all'Università, alla Ricerca e all'Alta Formazione Artistica e Musicale e impoverisce chi vi lavora. Lotteremo in maniera ferma e costante per la salvaguardia dei salari e della dignità del lavoro prestato nell'ambito dei settori della conoscenza".
Castellana (Gilda): "Avviare trattative per il contratto 2025-2027, in manovra si stanzino altri soldi"
Nonostante le risorse esigue, la Federazione Gilda Unams ha deciso comunque di sottoscrivere il contratto per il triennio 2022-24 del comparto Scuola. Il coordinatore nazionale Vito Carlo Castellana spiega le ragioni: "Richiediamo fin da subito che si avviino le trattative per il contratto collettivo nazionale di lavoro 2025-27, prevedendo un impegno politico a stanziare nella Legge di Bilancio ulteriori risorse per il comparto. Inoltre, si constata, che con l'attuale quadro normativo-contrattuale sarà impossibile far recuperare potere d'acquisto a tutto il comparto ed in particolare al personale della scuola. Finché non avverrà lo scorporo della Scuola dalla contrattazione e dai finanziamenti previsti per tutto il pubblico impiego, con l'istituzione di un contratto separato per la docenza e per il personale ATA, sarà impossibile restituire autorevolezza e riconoscibilità sociale a tutto il personale della scuola".
Uil Scuola Rua: "Ottenuti adeguamenti di stipendio e arretrati certi, ora reperire altre risorse"
Soddisfatta anche la Uil Scuola Rua, "Come nel 2022 con il Governo Draghi, ci troviamo in una fase di alta inflazione e incertezza economica – sottolinea il segretario generale Giuseppe D'Aprile – In un contesto così delicato, aver ottenuto adeguamenti stipendiali e arretrati certi è un risultato che non si può sottovalutare. Abbiamo voluto utilizzare tutta la disponibilità effettiva degli stanziamenti, garantendo aumenti reali e immediati. Con questo contratto – aggiunge D'Aprile – abbiamo raggiunto diversi obiettivi: le relazioni sindacali – a partire dalla informazione e dal confronto per i non firmatari dei contratti -, tenuto conto dei contenziosi in atto, saranno oggetto di eventuale rimodulazione dell'accordo quadro relativo alle prerogative sindacali; l'allineamento dei rinnovi contrattuali, senza ritardi; parte dei 240 milioni di euro una tantum, originariamente destinata all'ordinamento professionale del personale Ata, viene restituita al personale stesso; le risorse previste per il Fmof, pari a 93,7 milioni di euro per il personale docente e 19,1 milioni di euro per il personale Ata, andranno direttamente in busta paga; la piena utilizzazione delle risorse disponibili, per dare risposte concrete e immediate ai lavoratori e affrontare, con priorità nella prossima sequenza dedicata alla parte normativa, i temi della valorizzazione del personale, del welfare, del rafforzamento delle relazioni sindacali, del riconoscimento del personale in servizio nelle scuole italiane all'estero ed, eventualmente, di una soluzione relativa alla questione dei buoni pasto".
"Parallelamente, la nostra azione sindacale prosegue nei confronti del Governo per reperire ulteriori risorse finanziarie, anche nell'ambito della Legge di bilancio 2026, da destinare alla retribuzione tabellare del personale dell'istruzione e della ricerca".
Aran: "Questa firma è la fine di un percorso che coinvolge 1,6 milioni di lavoratori"
"Questa settimana segna un momento particolarmente significativo per il pubblico impiego", sottolinea il presidente dell'Aran, Antonio Naddeo. "Con la firma dei contratti di enti locali e istruzione e ricerca completiamo un percorso che coinvolge oltre 1,6 milioni di lavoratori, ossia metà dell'intera platea del settore pubblico, per un impegno complessivo di 4,1 miliardi di euro a regime", aggiunge.
Per il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, "la firma di questi contratti rappresenta un segnale concreto di attenzione verso chi ogni giorno contribuisce al funzionamento dei servizi pubblici essenziali, alla formazione delle nuove generazioni e allo sviluppo della ricerca scientifica italiana".