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Sciopero per Gaza, Bonelli a Fanpage: “Italiani avvisano Meloni, uniti contro lo sterminio di Netanyahu”

“La maggioranza degli italiani non ne può più di vedere le immagini di morte a Gaza. Lo sciopero di oggi è un appello all’umanità contro i crimini di Netanyahu e la complicità di Meloni”, dice a Fanpage.it Angelo Bonelli, commentando la mobilitazione che ha coinvolto tantissime città italiane.
A cura di Giulia Casula
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Oggi moltissimi italiani sono scesi in piazza per Gaza, per protestare contro il genocidio e denunciare il silenzio del governo di fronte ai crimini di Netanyahu. Durante le manifestazioni si sono registrati degli scontri che sono stati prontamente condannati da esponenti della maggioranza. Giorgia Meloni ha puntato il dito contro quelli che ha definito "sedicenti pacifisti" e ha sminuito il valore dello sciopero che – sostiene – "non cambierà di una virgola la vita delle persone a Gaza" ma avrà "conseguenze concrete per i cittadini italiani, che finiranno per subire e pagare i danni provocati da questi teppisti". In realtà, la manifestazione di oggi "ha dato la dimostrazione del fatto che la maggioranza degli italiani  non ne può più di vedere le immagini di morte a Gaza", dice a Fanpage.it Angelo Bonelli. Per il leader di Alleanza Verdi-Sinistra questa straordinaria mobilitazione rappresenta un enorme appello all'umanità, nonché un segnale del "sentimento di profonda indignazione diffuso nel nostro Paese e che riguarda anche l'elettorato del centrodestra".

Le principali città italiane si sono fermate per accendere i riflettori su Gaza, dov'è in corso un genocidio. Qual è il significato politico di questa iniziativa?

Al di là del significato politico direi che questo sciopero ha un significato umano. Qualcuno vorrebbe trasformare gli italiani in una sorta di pallottoliere della morte, cioè quelli che ogni giorno dalla televisione devono ascoltare che sono morti venti, cinquanta, ottanta bambini, uccisi, o vedere le immagini di ospedali rasi al suolo o sentire le dichiarazioni di morte inaccettabili dei ministri Smotrich e Ben Gvir, che vogliono trasformare Gaza in una miniera d'oro. Di fronte a questo contesto mi rifiuto da essere umano di alienarmi al destino di questo drammatico sterminio di morte strategicamente pianificato da Benjamin Netanyahu. Questa manifestazione ha dato la dimostrazione del fatto che la maggioranza degli italiani oggi non ne può più di vedere queste immagini di morte. Ecco questo è il senso, un appello all'umanità.

Le cito a tal proposito le parole della senatrice di FI Licia Ronzulli, che ha detto che la "tragedia di Gaza merita il massimo rispetto, una risposta della diplomazia internazionale, non di certo uno sciopero che blocca le strade". Lei come commenta queste parole?

Sono sconcertato. Ronzulli dice che Gaza merita il massimo rispetto. Cosa è il massimo rispetto? Vorrei chiedere alla senatrice cosa significa avere il massimo rispetto della tragedia di Gaza? Significa che guardiamo in maniera educata le immagini? Che non diciamo nulla al nostro governo che si rifiuta di riconoscere lo lo Stato di Palestina? Che non diciamo nulla al governo Meloni  che non vuole revocare gli accordi militari tra Italia e Israele? Perché l'Italia sta mandando armi e non è vero come diceva Meloni. L'Italia sta mandando armi sulla base delle forniture precedenti al 7 ottobre del 2023. Abbiamo una responsabilità in questo. E perché non sanzioniamo economicamente praticamente Israele? Perché c'è un doppio standard che è moralmente inaccettabile, che da una parte porta al sanzionamento della Russia (che io ritengo giusto) e non sanziona i crimini contro l'umanità di Netanyahu? Questo è veramente incredibile, inaccettabile, è giusto che qualcuno reagisca e urli la sua indignazione anche attraverso lo sciopero. Di fronte a uno sterminio di questo tipo i cittadini del mondo devono unirsi.

Anche il ministro Tajani, commentando le proteste ha dichiarato che le violenze non aiutano la Palestina e che all'Onu lavorerà per la pace. Sappiamo però, che all'Assemblea generale delle Nazioni Unite l'Italia ribadirà la sua contrarietà al riconoscimento della Palestina. 

Penso che oggi ci sia stata una straordinaria mobilitazione in tantissime città italiane. Bisogna prendere atto che c'è un sentimento diffuso nel nostro paese di profonda indignazione e che riguarda, secondo me, anche l'elettorato del centrodestra. In Italia c'è un governo pavido e politicamente complice, perché se tu non vuoi sanzionare Israele, non vuoi revocare l'accordo militare, non riconosci lo Stato della Palestina, sei un governo totalmente agli ordini di Trump e Netanyahu. L'Italia domani andrà a fare una pessima figura all'assemblea generale dell'ONU perché Gran Bretagna, Canada, Australia hanno riconosciuto lo stato della Palestina. Tra 36 ore Belgio e Francia lo faranno ugualmente e già l'ha fatto la Spagna. Io trovo veramente incredibile che di fronte a un genocidio molti Paesi della comunità internazionale continuano nel torpore e tra questi c'è anche l'Italia, che così facendo copre i crimini di Netanyahu. Meloni si deve vergognare.

Ieri la premier ha evitato l'argomento. Sia alla festa dei giovani di Fratelli d'Italia che poi in diretta su Rai 1,  non si è parlato di Gaza. Perché Meloni tace?

Trovo indecente il passaggio nel servizio pubblico radiotelevisivo nel momento di maggiore affluenza a parlare di pastarelle, mentre nel mondo ci sono le guerre, mentre a Gaza i bambini fuggono dalle bombe. Ma Giorgia Meloni non parla di Gaza perché non ha argomenti, perché è in grande difficoltà. Ha fatto una scelta politica precisa di non infastidire Netanyahu e di prendere ordini da Trump, come il resto sta facendo da parecchio tempo, da quando Trump era al governo degli Stati Uniti d'America e quindi è totalmente subordinata a questa logica. Lo fa per un calcolo politico, per rafforzare il suo potere, anche in prospettiva, ma il punto è che ha voltato le spalle alle donne e ai bambini e civili di Gaza che chiedono aiuto perché sono massacrati da questa violenza inaudita del criminale Netanyahu.

Il governo nel condannare gli scontri di oggi ha puntato il dito contro la sinistra, responsabile di "seminare odio e violenza". Come risponde?

Il punto è che in questa maniera la destra vuole trasformare in bersagli gli esponenti più in vista della dell'opposizione, me compreso. Io stesso ho subito minacce per strada. Se fanno passare un messaggio distorto, falso, bugiardo che noi siamo responsabili odio, qualche svalvolato potrebbe decidere di fare qualcosa. Domani alla Camera si terrà una commemorazione per l'assassinio di Charlie Kirk. Ecco, io condanno quell'assassinio perché la violenza politica va condannata in maniera rigorosa ma non ho visto nessuna commemorazione o condanna quando è stata uccisa la deputata democratica americana Michelle Holtman. La commemorazione si fa quando uno condivide un pensiero. Io non condivido il pensiero di Kirk e quindi mi rifiuto di pensare che sia un eroe uno che dice che Michelle Obama ja il cervello più piccolo di una scimmia o che se una ragazza stuprata resta incinta deve tenere il bambino. Se questo è il messaggio che la destra vuole fare proprio, lo si accomodi ma non in mio nome.

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