Schillaci revoca le nomine di tutti i membri del Gruppo tecnico nazionale sulle vaccinazioni

Un comitato di esperti indipendenti che dovrebbe orientare le politiche vaccinali del Paese non può includere figure apertamente scettiche sui vaccini. È questo ciò che ha spinto il ministro della Salute Orazio Schillaci a sciogliere il NITAG, il Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni. La decisione arriva a meno di due settimane dalla nomina dei 22 nuovi membri, tra cui figuravano Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite, due medici che in passato avevano espresso opinioni critiche e talvolta ambigue sui vaccini, in particolare su quelli pediatrici e contro il Covid-19.
Chi sono Serravalle e Bellavite
Eugenio Serravalle, pediatra e docente in una scuola di osteopatia a Pisa, è presidente di Assis, un’associazione che da tempo diffonde contenuti molto critici nei confronti delle vaccinazioni, riproponendo teorie prive di fondamento scientifico come la presunta correlazione con l’autismo; ha inoltre scritto libri insieme a Roberto Gava, radiato dall’ordine dei medici nel 2017 per posizioni antivacciniste. Paolo Bellavite, già professore di patologia generale a Verona, è in pensione dal 2017 ma continua a intervenire nel dibattito pubblico. Nel 2021 aveva fatto discutere una sua dichiarazione televisiva in cui metteva in dubbio il rapporto tra benefici e rischi dei vaccini anti-Covid, tanto che l’università di Verona prese le distanze dalle sue parole.
La protesta del mondo scientifico
La nomina dei due medici ha così acceso subito il malcontento della comunità scientifica: giornalisti come Roberta Villa avevano sollevato i primi dubbi, poi la protesta si è allargata a decine di migliaia di firme: tra queste quelle del Nobel per la Fisica Giorgio Parisi e del farmacologo Silvio Garattini. Il Patto trasversale per la scienza ha definito la nomina di Serravalle e Bellavite "un grave segnale di legittimazione di teorie antiscientifiche", sottolineando il rischio di indebolire la fiducia dei cittadini nelle istituzioni sanitarie; anche personalità molto attive nel dibattito come Nino Cartabellotta (Fondazione Gimbe) e l’infettivologo Matteo Bassetti hanno espresso forte preoccupazione.
Il passo indietro di Schillaci
Il ministro Schillaci aveva inizialmente preso le distanze, dichiarando di non essere stato informato direttamente delle due nomine, maturate all’interno del ministero; dopo aver chiesto invano a Serravalle e Bellavite di ritirarsi, ha deciso però di sciogliere l’intero NITAG, con un decreto firmato sabato mattina. L’obiettivo, spiega la nota del ministero, è “avviare un nuovo procedimento di nomina che coinvolga tutte le categorie e gli stakeholder interessati”.
E adesso?
La revoca ha chiuso uno scontro politico e scientifico che rischiava di minare la credibilità del sistema sanitario in materia di vaccini, proprio in un momento in cui la fiducia pubblica rimane fondamentale. Non è ancora chiaro quando il nuovo NITAG sarà ricostituito, ma la scelta del ministro sembra voler ristabilire un principio: nelle politiche vaccinali non c’è spazio per posizioni ambigue rispetto alle evidenze scientifiche.