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Scandalo Regione Lazio, Cancellieri: “Si voti entro 90 giorni”

Il Ministro del’Interno ha dichiarato che dopo gli approfondimenti tecnici del Ministero e dell’avvocatura dello stato l’indicazione è che le elezioni vengano svolte entro tre mesi.
A cura di Antonio Palma
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Dopo le dimissioni di Renata Polverini a seguito dello scandalo sui fondi pubblici destinati ai partiti e finiti nelle tasche dei consiglieri, la Regione Lazio è senza guida. Per questo la nomina dei nuovi vertici dell'amministrazione attraverso le consultazioni elettorali deve avvenire in breve tempo, cioè entro 90 giorni. Lo ha detto il Ministro dell'interno, Annamaria Cancellieri, dopo essersi consultata con gli esperti del ministero e dell'avvocatura dello Stato. "Abbiamo fatto approfondimenti tecnici al Ministero e l'indicazione è quella di rispettare il termine dei 90 giorni" ha detto Cancellieri intervenuta al Festival del Diritto in corso a Piacenza. Questo termine ultimo ha spiegato il Ministro "risponde anche ad un'esigenza di tipo operativo", perché avere una Regione troppo tempo senza una guida legittimata non rappresenta un'opzione possibile in un momento di crisi come quella attuale. Il problema infatti è che per le Regioni non è previsto commissariamento dunque al momento la Giunta Polverini con l'ultimo rimpasto gestisce solo l'ordinaria amministrazione.

In realtà la decisione finale spetta comunque alla Regione Lazio e sulla questione "ci sono conflitti tra le norme nazionali e lo statuto della Regione Lazio" ha spiegato il Ministro, però "il parere dell'avvocatura dello Stato ci fa intendere che tutto deve avvenire entro il terzo mese". Una notizia non di poco conto visto che soprattutto nel centrodestra è ancora bagarre e resa dei conti interna. I partiti e le coalizioni dovranno  trovare presto i loro candidati da presentare all'elettorato e non sarà facile per nessuno in così poco tempo trovare una persona che riesca a fare dimenticare le ruberie di questi anni. Intanto tutti cercano di affrancarsi dall'affare Fiorito, anche il leader del Pdl Alfano questa mattina in un'intervista ha annunciato che in nome della pulizia nel partito se Francesco Fiorito "verrà rinviato a giudizio, il Pdl si costituirà parte civile".

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