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Sanzioni contro Presidente Parlamento Ue Sassoli: “Mosca cerca nemici per placare disagio interno”

Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli spiega così le sanzioni stabilite dalla Russia contro di lui e altri 7 rappresentanti Ue: “Quando i sistemi autoritari sono in difficoltà hanno bisogno di trovare i nemici per cercare di placare il disagio sociale interno. Il popolo russo merita rispetto e i suoi governanti non dovrebbero costringerlo a guardare all’Europa con diffidenza”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il presidente del Parlamento Ue David Sassoli ha rilasciato un'intervista a ‘La Stampa' per parlare delle tensioni tra Ue e Mosca. "Quando i sistemi autoritari sono in difficoltà hanno bisogno di trovare i nemici per cercare di placare il disagio sociale interno. Il popolo russo merita rispetto e i suoi governanti non dovrebbero costringerlo a guardare all'Europa con diffidenza. Nessuno minaccia la Russia. Ma finora, alle iniziative europee, hanno sempre risposto gli atti di ostilità e le gravi ingerenze provocate dal Cremlino. Noi crediamo nel dialogo, ma la risposta sarà adeguata".

"Il Cremlino non riesce a spiegare ai propri cittadini come mai le difficoltà economiche aumentano, mentre l’Unione europea reagisce alla crisi con solidarietà, unità, risorse appropriate e prendendosi cura delle persone. Hanno un vaccino e non riescono a produrlo. Hanno spese militari abnormi e la disoccupazione che va alle stelle".

Venerdì il ministero degli Esteri russo ha annunciato sanzioni contro il presidente del Parlamento Ue, la vice presidente della Commissione per i valori e la trasparenza Vera Jourova e altri sei alti funzionari di Stati Ue. È stata una reazione alle misure restrittive che l'Ue ha stabilito marzo contro 6 cittadini russi, due dei quali accusati di persecuzione di gay e lesbiche nella Regione della Cecenia della Russia meridionale. Gli altri quattro sono alti funzionari vicini al presidente Vladimir Putin. Non più tardi di giovedì il Parlamento europeo aveva espresso preoccupazione per le operazioni russe al confine ucraino. David Sassoli, Vera Jourova e gli altri 6 rappresentati Ue colpiti dalle sanzioni non possono più entrare in territorio russo.

"C'è un risvolto interessante in questa vicenda. È che le critiche con cui imputa all'Unione di avere una politica estera debole si dimostrano infondate. L'azione delle istituzioni europee a tutela dei diritti umani conta al punto da provocare reazioni pesanti come questa. A dispetto di quanti sottovalutano le capacità dell'Europarlamento di incidere in politica estera, questa vicenda dimostra che le nostre prese di posizione hanno grande eco nei dibattiti internazionali. Ecco perché continueremo a sostenere con forza che Aleksej Navalnyj debba essere liberato".

In merito a un possibile un vertice Europa-Russia per cercare di fare chiarezza, Sassoli dice: "Spero che questa misura possa essere revocata e possa essermi consentito di andare a Mosca a parlare dei diritti fondamentali e delle libertà politiche".

"Nel comunicato delle tre istituzioni – Commissione, Parlamento e Consiglio – c'è scritto che la reazione sarà adeguata. Io sono certo che lo sarà", conclude.

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