Santanchè: “Giorgio Napolitano è un traditore”. Ma il Pdl la isola

Mentre il vicepremier Angelino Alfano continua a discutere sulla retroattività della Legge Severino, Daniela Santanchè torna a prendere posizioni dure nei confronti del Presidente della Repubblica, finendo per provocare l'ennesima crepa tra falchi e colombe del PdL. La fedelissima di Berlusconi, ospite del talk show ‘L'arena' ci va giù pesante su Napolitano e senza troppi giri di parole lo accusa di essere "un traditore. Sta facendo il suo secondo mandato perché lo ha proposto Berlusconi, ma la pacificazione di cui aveva parlato non c’è". E ancora: "L’ho votato, ma oggi non lo voterei più perché la pacificazione promessa non c’è e ricordo che invece, quando vuole, il presidente della Repubblica le strade le sa trovare. Ora deve mantenere la parola data: essere arbitro della Costituzione e non un giocatore".
E' immediata la presa di distanza dalla deputata del Pdl. A partire dai due capigruppo del partito del Cavaliere di Camera e Senato Renato Schifani e Renato Brunetta che in una nota congiunta evidenziano come "le gravi affermazioni della Santanchè’’ non sono "condivise dai Parlamentari del Pdl. Le sue – dicono – sono valutazioni personali". Poi c'è Maurizio Lupi, secondo cui quella della collega di partito nei confronti di Napolitano "è un’accusa senza alcun fondamento, è un linguaggio che non appartiene alla nostra tradizione politica. Questi attacchi scomposti documentano il tipo di partito che noi non vogliamo che il Pdl divenga". E non manca la reprimenda del Pd: “Se le sue dichiarazioni non sono smentite sono di una gravità assoluta”, dicono i parlamentari democratici in una nota in cui chiedono l’intervento del presidente della Camera Laura Boldrini: “Valuti se siamo di fronte ad un caso di vilipendio delle Istituzioni. Chiederemo – avvertono – che il presidente di Montecitorio si occupi del caso”