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Salvini e l’affondo a Meloni: “È servito stare al governo, noi da qui otteniamo qualcosa”

“Vorrei far notare che noi siamo al governo e otteniamo qualcosa. Come la ripartenza e, tanto per dire, il decreto di 40 miliardi, tutto destinato alle imprese. Fossimo stati all’opposizione del governo Draghi, avremmo avuto un decreto-mancia”: così il leader della Lega, Matteo Salvini, lancia un affondo all’alleata nel centrodestra Giorgia Meloni.
A cura di Annalisa Girardi
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"Vorrei far notare che noi siamo al governo e otteniamo qualcosa. Come la ripartenza e, tanto per dire, il decreto di 40 miliardi, tutto destinato alle imprese. Fossimo stati all'opposizione del governo Draghi, avremmo avuto un decreto-mancia. Forse la Lega al governo serve a qualcosa": così Matteo Salvini lancia un affondo all'alleata nel centrodestra, ma avversaria quando si parla di governo, Giorgia Meloni. In un'intervista a Qn il leader della Lega si è rivolto a Fratelli d'Italia per sottolineare come la presenza tra i banchi di governo sia stata necessaria per realizzare alcune richieste del centrodestra.

Salvini ha quindi nuovamente criticato la scelta di Meloni di fare opposizione a Draghi (decisione che però sembra essere premiata dai sondaggi), pur ribadendo che la coalizione rimane unita e si presenterà insieme la prossima volta che i cittadini saranno chiamati alle urne: "Alle elezioni prossime venture noi andremo con Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi e, mi auguro, tante liste civiche. La nostra appartenenza a un preciso campo non è in discussione".

Oggi Matteo Salvini è a Palermo per l'udienza del caso Open Arms, in cui gli vengono contestati i reati di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per aver bloccato in mezzo al mare, per ben sei giorni, 147 migranti che erano stati soccorsi dalla Ong spagnola nell'agosto del 2019. "Io dico solo una cosa, al di là della difesa legale: ho solo svolto il mio mestiere, non ne ho tratto vantaggi personali. Anzi. Poi, si può dire che ho sbagliato, ma votare, come hanno fatto Pd e grillini, per mandarmi a processo è ingiusto", ha commentato Salvini.

Che nei giorni scorsi si era scontrato con il segretario dem, Enrico Letta, fotografato con la felpa di Open Arms. Salvini ha riferito che "si è scusato per averla indossata con un messaggio via whatsapp, ma dobbiamo lavorare insieme e non farei tali mosse con chi mi vuol mandare in galera". Sempre in merito al confronto con Letta, il leader della Lega ha aggiunto: "Ci siamo detti un sacco di cose. Tra cui la necessità dei 40 miliardi cui accennavo prima. Dobbiamo collaborare, ma per ora lasciamo da parte ius soli e legge Zan".

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