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Salvini dice che ha pianto per Charlie Kirk e che andrà nelle scuole per contrastare i discorsi d’odio

Il vicepremier Matteo Salvini torna a parlare dell’omicidio di Charlie Kirk, per cui dice di aver pianto, e spiega l’iniziativa che intende portare avanti nelle scuole e nelle università per contrastare la violenza politica.
A cura di Giulia Casula
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Il vicepremier Matteo Salvini torna a parlare dell'omicidio di Charlie Kirk, ucciso mercoledì scorso durante un incontro universitario e dice di esser rimasto colpito "come mai mi era accaduto". Il leader della Lega confessa di aver pianto per il suo assassinio, che segnerà "uno spartiacque" nella politica americana. E annuncia che intende parlare con i giovani, nelle scuole e nelle università, per contrastare il crescente clima di odio e violenza.

A sconvolgere Salvini è stato "il fiume di rabbia e cattiveria non più nascosta" emersa con l'omicidio del conservatore statunitense. Il vicepremier dice di esser rimasto colpito da alcune reazioni e in video collegamento alla Festa dell'Udc punta il dito contro il giornalista Roberto Saviano: "Qualcuno, non faccio nomi … Saviano, ha fatto un post in cui non condannava l'omicidio ma era preoccupato che potesse portare consenso a Trump. È un versante pericoloso quello in cui non hai un avversario, ma un nemico e qualcuno festeggia" davanti a un "morto che è meno morto di altri".

Una riflessione ribadita anche nell'intervista al Corriere della Sera: "Non voglio dire che sia tutta la sinistra, ovunque ci possono essere persone poco equilibrate. Ma è la prima volta che si tocca con mano un odio e una soddisfazione per la morte di un giovane padre, da anni bui", ha detto. "Questo può essere un'episodio che cambia la storia, come ha detto la vedova di Charlie Kirk. Ma c'è anche la speranza: ho pianto vedendo i ragazzi che pregavano insieme", ha aggiunto.

Secondo il leader, il punto è che "Kirk era bianco, conservatore, anti woke, non Lgbt+, cristiano, critico sull'immigrazione di massa e la prepotenza islamica. Ciò giustifica il suo assassinio? Se una parte della sinistra legittima la violenza nei confronti di chi non la pensa come lei vivremo giorni difficili. Qualcuno ha detto che non tutti i morti sono uguali. Se c'è chi la pensa così, il problema non è mio che ho 52 anni, ma del mondo che lasciamo ai nostri figli", ha detto ancora.

Il vicepremier ha giustificato le parole del collega di governo, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, che venerdì scorso ha accusato le opposizioni di alimentare l'odio arrivando a paragonarle alle Brigate Rosse. "So solo  che qui c'era una persona la cui colpa era soltanto quella di confrontarsi con migliaia di ragazzi. E mi colpiscono certi silenzi. Come diceva Oriana Fallaci: ci sono momenti in cui tacere diventa una colpa. Spero ci pensino tutti: non si puo' godere della morte di un avversario. Dalla sinistra tutto mi divide. Ma auguro alla sinistra di vivere più a lungo di me", ha detto.

Le anticipazioni su Pontida

L'uccisione di Kirk ha spinto Salvini a modificare l'agenda di Pontida, che sarà "diversa da tutte le altre", assicura. "Nulla sarà come prima", ha anticipato, spiegando che intende coinvolgere direttamente e in maniera diversa i giovani. "È necessario -che diventi un momento di riflessione sul coraggio contro la paura, sulla libertà contro la violenza". Al raduno leghista ci sarà il presidente del Rassemblement National Jordan Bardella, che "parlerà della condanna di Marine Le Pen, che la sinistra vuole eliminare politicamente. E mi piacerebbe  un collegamento con il Brasile, dove l'ex presidente Bolsonaro e' stato condannato a 27 anni perche' primo nei sondaggi, altra ‘eliminazione' politica", prosegue. Nelle intenzioni, anche quella di "avere l'ultimo candidato rumeno alle presidenziali, annullate a seggi aperti. Ma tengo anche ad altri interventi. Quelli di alcuni giovani e opinionisti che hanno il coraggio di parlare, che si espongono sui social e sui media con coraggio", ha aggiunto.

La proposta di Salvini: "Parlerò con i giovani nelle scuole e università"

Il ministro ha annunciato inoltre, che domani manderà una lettera ai presidi delle superiori e ai Rettori. "Mi metto a disposizione per andare a parlare nelle scuole e nelle università. Partendo certo dal mio lavoro di ministro, dalle vite dei ragazzi, dal Codice della strada. Vorrò ascoltarli, soprattutto coloro che non le pensano come me", ha sottolineato. Salvini ha chiarito l'iniziativa che intende portare avanti nelle scuole per combattere la violenza politica. "Parlerò con i ragazzi nei licei, partendo dalla mia esperienza e invitando al confronto che rischia di venire a mancare in Italia. Oltre alle parole gravi dette in diretta tv di chi dice che c'è un morto meno morto di altri perché provocava quasi a giustificare che uno spari per strada, mi hanno colpito anche i silenzi. Hanno dimostrato scarsa intelligenza e visione del futuro", ha dichiarato.

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