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Salvini come Trump al NYT: “Sinistra non può battermi a elezioni quindi ci prova con magistratura”

Un “esperto di vittimismo politico” che cerca di costruirsi un’immagine (seguendo la strategia di Donald Trump) come un bersaglio delle persecuzioni da parte di una magistratura politicizzata sul tema della migrazione: ecco la descrizione che il New York Times fa di Matteo Salvini, affermando che il processo per il caso Gregoretti si stia trasformando in una fortuna per il leader leghista.
A cura di Annalisa Girardi
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"Matteo Salvini non può credere alla sua fortuna. Dovrà far fronte a un processo. In un altro Paese questo potrebbe essere sinonimo di guai in vista per un politico, ma Salvini è accusato di aver respinto dei migranti soccorsi in mare": così si apre l'intervista al leader della Lega del New York Times, che sottolinea come il tema della migrazione sia stato riportato in auge come problema principale del Paese proprio da Matteo Salvini, un "esperto di vittimismo politico". Secondo il quotidiano statunitense, il segretario del Carroccio starebbe cercando di presentarsi a livello internazionale come un "bersaglio della persecuzione politica", costruendosi un'immagine in tal senso simile a quella di Donald Trump. Riferendosi alle vicende giudiziarie dell'inquilino della Casa Bianca, Salvini commenta: "Vedo le somiglianze con una sinistra che che non è capace di vincere attraverso strumenti democratici, e per questo prova a farlo attraverso quelli della magistratura".

Ma l'ex ministro ne è sicuro: "Le accuse contro Trump finiranno in un nulla di fatto, esattamente come quelle contro di me". Il giornale newyorkese sottolinea quindi come Salvini non stia scappando dal suo processo, ma anzi, "faccia fatica a parlare d'altro durante i suoi quotidiani soliloqui in diretta Facebook". Il New York Times sottolinea anche come Salvini sia convinto che a indire i processi siano dei "magistrati motivati da un'ideologia, a loro volta spinti da nemici liberali che cercano di bloccare la sua ascesa nella politica italiana" e traccia un paragone con Silvio Berlusconi, ormai ex leader della destra italiana, che ha sempre dipinto la magistratura come l'opposizione comunista, facendo di questa retorica la sua fortuna politica.

Ad ogni modo, continua il quotidiano di New York, anche gli oppositori politici di Salvini hanno percepito il pericolo di lasciare che Salvini trasformi sé stesso in un martire strumentalizzando la questione migratoria. "Metteranno a processo tutto il popolo italiano, afferma Salvini, che comprende quanto il tema dell'immigrazione abbia ancora un fortissimo impatto nell'elettorato europeo", si legge ancora nell'intervista.

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