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Scuola, Draghi: “Presto le nuove misure, faremo tutto il necessario per il ritorno in presenza”

Il presidente del Consiglio ha annunciato ieri in conferenza stampa che la scuola è rimasta fuori dal decreto Covid, ma che il tema verrà trattato nelle prossime settimane. “L’obiettivo è tornare tutti in presenza a settembre”, hanno ribadito sia Draghi che Speranza. “Tutto quello che è necessario fare per assicurare questo obiettivo verrà fatto”, ha assicurato il Draghi.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La scuola resta fuori dal decreto Covid. Si era già capito nei giorni scorsi che il governo volesse prendere tempo su uno dei temi più importanti delle prossime settimane. Manca un mese e mezzo al ritorno in aula in presenza, ma di novità ancora non ce ne sono. Salta anche l'obbligo vaccinale per il personale scolastico, che pure era stato discusso nelle ultime ore. Insomma, Draghi prende tempo e promette che si comincerà a lavorare sulla scuola già dalla prossima settimana, insieme agli altri due temi centrali rimasti fuori da questo decreto: il lavoro e i trasporti, con il secondo legato a filo doppio alla ripresa in sicurezza della scuola a settembre.

Le domande sulla scuola in conferenza stampa non sono mancate, e il presidente Draghi ha risposto chiaramente: "A noi è parso che il decreto di oggi fosse già molto complicato per abbracciare tutti i problemi che ci sono relativi al Covid in questo momento – ha spiegato – In altre parole sono rimaste fuori dal decreto di oggi tre aree: la prima è la scuola, il secondo i trasporti e il terzo il lavoro". Poi ha promesso: "Verranno affrontati molto rapidamente, probabilmente la settimana prossima, ma chiaramente richiedono altre misure, provvedimenti specifici particolarmente complessi". Il ministro Speranza ha sottolineato ancora una volta che "per tutto il governo la scuola è una priorità assoluta" e che verrà fatto "ogni sforzo per consentire una riapertura in piena sicurezza e in presenza".

Il ministro della Salute, però, ha anche spiegato che "l’obiettivo del governo è arrivare alla più alta percentuale possibile di vaccinati in ambito scolastico", ma che bisogna riconoscere che "siamo all’85%, che è un dato significativo". Speranza è stato chiaro: "Non vorrei che passi il messaggio che tra gli insegnanti c'è sfiducia". Ora bisogna "valutare tutti gli strumenti potenziali per recuperare questo 15%". Draghi è intervenuto nuovamente sul tema scuola, ribadendo che "l'obiettivo è tutti in presenza all'inizio della scuola". Poi il presidente del Consiglio ha lanciato un messaggio chiaro a chi ancora non si è vaccinato: "Tutto quello che è necessario fare per assicurare questo obiettivo verrà fatto".

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