Sacconi e la barzelletta sulle suore. Scoppia la polemica (VIDEO)

Fa discutere l’intervento del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, nel corso della festa dei giovani del Pdl. Il ministro, per rispondere alle critiche di questi giorni della Cgil e per difendere l’articolo 8 della manovra economica che permette alla contrattazione territoriale o aziendale, previo accordo con i sindacati, di derogare alla contrattazione collettiva anche su materie come il licenziamento, decide di raccontare una storiella un po’ particolare che, onestamente, non poteva non sollevare diverse critiche, non solo da parte del mondo politico.
Il ministro fa infatti riferimento, ammettendo anche di “essere un po’ blasfemo”, ad una storiella che vedeva protagoniste delle suore in un convento del ‘600. Un giorno arrivarono dei briganti che violentarono tutte le suore tranne una. Il Santo Uffizio la interrogò e le chiese: “Ma come mai non è stata violentata?”. Lei rispose: “Perché ho detto di no”.
Immediati i commenti, tra le prime due senatrici del Partito democratico: “L’intervento del ministro Sacconi ad Atreju è incommentabile e intollerabile. Sacconi si scusi pubblicamente con tutte le donne, per aver riesumato, nella furia della difesa della propria ideologia e dell'attacco alla Cgil, il peggior armamentario sessista e misogino” – così si esprime Rita Ghedini.
Dopo di lei è la sua collega Mariapia Garavaglia ad accusare il ministro: “Stona in bocca a Sacconi una barzelletta sulle suore! Si possono fare paragoni meno sacrileghi, ma soprattutto è inaccettabile che venga violata la dignità delle suore, donne che sanno dare esempi di autentica immolazione. Con una inutile gaffe si è evocato un atto criminale che suore martiri hanno subito davvero durante la recente tremenda guerra in Kosovo”.
Conclude sulla questione il Comitato “Se non ora quando” con una nota diffusa su facebook dove si legge:
Ministro Sacconi, non ti è lecito. In nessun altro paese del mondo democratico un esponente di governo sceglierebbe la metafora dello stupro, incompatibile con qualunque forma di ironia, per esprimere una sua valutazione politica, svelando la sua visione del rapporto tra donne e uomini. La violenza dello stupro è la forma più brutale di negazione dell’altro. Non comprende nessuna forma di linguaggio, non ammette nessun sì e nessun no. Come scrisse in occasione del 13 febbraio Suor Rita Giarretta, ripetiamo tutte insieme al Ministro Sacconi: “Non ti è lecito!”
In difesa del ministro parla il sottosegretario alla salute Eugenia Roccella definendo, coloro che si scandalizzano per la metafora del ministro, affetti da uno “strabismo ideologico”.