Ruotolo (Pd): “Apple conferma utenti spiati in 94 Paesi, è un attacco globale alla libertà”

Apple ha fatto sapere che utenti di almeno 94 Paesi diversi sono finiti vittima di attacchi spyware nell'ultimo periodo. A comunicarlo è l'europarlamentare Sandro Ruotolo, che la scorsa settimana aveva inviato una lettera all'azienda americana per fare chiarezza e sapere quanti altri casi si fossero verificati simili a quello di Ciro Pellegrino, che aveva ricevuto una notifica di alert sul suo dispositivo, un iPhone appunto.
Anche il direttore di Fanpage.it, Francesco Cancellato, aveva ricevuto un avviso sul suo smartphone ma in quel caso era stata Meta a segnalargli di esser stato hackerato. In entrambi i telefoni, è emerso che lo spyware utilizzato fosse Graphite, il software prodotto dall'azienda israeliana Paragon, che aveva stipulato un contratto con l'Italia (poi rescisso). Finora però, il governo ha negato qualsiasi coinvolgimento nello spionaggio ai danni dei giornalisti.
"La risposta di Apple alla mia lettera della settimana scorsa conferma ciò che da tempo denunciamo: l’uso di spyware mercenario non è un’eccezione, è diventato un fenomeno globale. Solo nell’ultimo ciclo di notifiche, Apple ha avvertito utenti colpiti in 94 Paesi. E dal 2021, il numero totale supera i 150 Paesi. È la prova che siamo di fronte a un attacco sistemico alla libertà di stampa, alla democrazia, alla sicurezza dei cittadini", ha dichiarato l'eurodeputato del Partito Democratico e membro della Segreteria nazionale responsabile per l’informazione.
Il dem aveva scritto all'azienda nell'ambito dello scandalo Paragon: "Apple conferma che le notifiche si basano sull’identificazione di schemi di attività sospette e che, per via delle protezioni della privacy, non sempre riesce a sapere chi siano esattamente gli utenti colpiti: giornalisti, attivisti, oppositori politici. Nella mia lettera – ha proseguito Ruotolo – chiedevo chiarezza: quante persone sono state colpite? Chi decide chi deve essere informato? Come si distinguono i casi legittimi da quelli abusivi? La risposta di Apple è un primo passo, ma resta evidente il bisogno di trasparenza, regole vincolanti e controllo democratico", ha ribadito.
"Intanto, mentre il governo italiano propone di vietare queste notifiche, Apple ci dice che senza questi alert, molte vittime non saprebbero mai di essere spiate. Ed è proprio grazie a una notifica che abbiamo scoperto il caso dei 5 giornalisti in Italia. Si tratta di una questione europea", ha aggiunto Ruotolo. "Questa battaglia è tutt’altro che finita. Continueremo a chiedere giustizia, a mobilitare il Parlamento europeo e a coinvolgere la società civile". Come ricorda l'eurodeputato, undici organizzazioni europee – tra cui Amnesty International, Articolo 19 e la Federazione europea dei giornalisti – hanno già dato vita a un gruppo di coordinamento contro lo spyware. "È un primo passo, ma deve diventare un fronte ampio, trasversale e determinato. Nessuno dovrebbe vivere con il timore di essere intercettato solo per aver fatto il proprio lavoro. La sorveglianza abusiva non è solo una violazione della privacy: è un attacco diretto al cuore della democrazia. E noi non staremo in silenzio", ha concluso.