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Rottamazione quinquies: come funziona la seconda chance per i contribuenti decaduti

La rottamazione quinquies offre ai contribuenti decaduti dalle precedenti sanatorie una seconda opportunità per regolarizzare i propri debiti fiscali, pagando solo capitale e spese senza sanzioni e interessi. Questo provvedimento consente di chiudere definitivamente i conti con il Fisco, anche per debiti affidati negli ultimi anni.
A cura di Francesca Moriero
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Negli ultimi anni lo Stato ha più volte offerto la possibilità di regolarizzare i debiti fiscali con condizioni agevolate, ma molti contribuenti non hanno completato i pagamenti e sono decaduti dalle precedenti sanatorie. La legge di Bilancio 2026 introduce la rottamazione quinquies, pensata proprio per dare una seconda occasione a chi non aveva chiuso completamente la rottamazione ter, quater o precedenti.

Con la rottamazione quinquies i contribuenti possono definire i debiti affidati alla riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023, pagando solo il capitale e le spese di notifica o di procedure esecutive; sono azzerati interessi, sanzioni e aggio di riscossione, mentre per le multe stradali si cancellano solo gli interessi.

Chi può aderire alla rottamazione quinquies e chi no

Può aderire:

  • Chi ha debiti rientranti nel periodo 2000–2023.
  • Chi era decaduto da precedenti rottamazioni per mancato pagamento di una o più rate.

Non possono invece aderire i contribuenti già in regola con la rottamazione quater al 30 settembre 2025.

Come fare domanda all'Agenzia delle Entrate-Riscossione

La domanda va presentata online entro il 30 aprile 2026, indicando i debiti da definire, la modalità di pagamento (in un'unica soluzione o a rate) e segnalando eventuali ricorsi pendenti, che vanno rinunciati. L'Agenzia delle Entrate-Riscossione comunicherà entro il 30 giugno 2026 l'importo totale e le scadenze delle rate, che non potranno essere inferiori a 100 euro ciascuna.

Scadenze e modalità di pagamento

Il pagamento può avvenire in un'unica soluzione entro il 31 luglio 2026 oppure a rate, fino a un massimo di 54 bimestrali. Le prime tre rate scadono nel 2026 (luglio, settembre e novembre), mentre dal 2027 le rate seguiranno un calendario fisso ogni due mesi fino al 2035. Gli importi maturano interessi al 4% annuo a partire dal 1° agosto 2026, e non è prevista la tolleranza di cinque giorni: i pagamenti devono avvenire entro le date indicate, salvo festivi.

Effetti immediati della domanda

Presentare la domanda sospende i termini di prescrizione e decadenza del debito, blocca eventuali pignoramenti, ipoteche o fermi amministrativi già in corso e impedisce nuove azioni esecutive. Il contribuente ottiene poi anche un DURC regolare, utile per gare d'appalto o attività professionali.

Quando si perde il beneficio

La definizione agevolata decade se non si paga l’unica rata, se si omettono due rate anche non consecutive o se non si versa l’ultima rata. In questi casi il debito residuo torna pienamente dovuto con sanzioni e interessi ripristinati. Le somme già versate rimangono acquisite come anticipo sul debito.

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