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Riforma della Giustizia, Severino: Sì al reato di corruzione tra privati‎

Ospite di In Mezz’Ora, il Guardasigilli ha iniziato a delineare i punti della prossima riforma del sistema giudiziario. Innanzitutto il tema della corruzione tra privati, ma si discuterà pure di falso in bilancio, tempi di prescrizione e legge sul conflitto d’interessi. E sulle lacrime di Di Pietro per i 20 anni di Mani Pulite: «Spesso anche io soffro come lui» ‎.
A cura di Biagio Chiariello
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Riforma della Giustizi Severino al reato di corruzione tra privati‎

Reato di corruzione tra privati. E' questo il primo punto sul quale si fonderà la prossima riforma del sistema giudiziario italiano. Lo ha detto il Ministro della Giustizia, Paola Severino,  nel corso dell'intervista concessa a Lucia Annunziata per la trasmissione In mezz'ora. «I privati che intascano tangenti – afferma il Guardasigilli, nel  parlare del fenomeno della corruzione, che vede l'Italia nelle posizioni più alte dell'indice stilato da Transparency International– è un fenomeno da combattere con severità, va colpito e sottoposto a pene adeguate». Sull'inasprimento delle pene per chi è colpevole di corruzione «bisogna ragionare e posso anche concordare perché le pene non possono essere lasciate al caso ma devono essere adeguate al bene giuridico tutelato. Mi sembra corretto, dunque, porre mano alla revisione delle pene», ha aggiunto il ministro. A proposito della questione corruzione si è fatto riferimento al "caso Lusi" per evidenziare come il reato si stia manifestando soprattutto «all'interno della pubblica amministrazione».

FALSO IN BILANCIO E CONFLITTO DI INTERESSI – «Vedremo?» E' il commento della Severino sulla disciplina del falso in bilancio, che figura tra gli emendamenti presentati dall'Idv al provvedimento anti-corruzione.  In ogni caso, una posizione sarà presa «perché il governo dovrà esprimere un suo parere e le soluzioni sono tante ma dovranno essere equilibrate, perché un totale ritorno al passato darebbe sicuramente qualche problema». Un'altra questione sulla quale si potrà discutere «se ci sarà la necessità e se ci sarà il tempo» è quella del conflitto di interessi, dal momento che «non ci sono tabù, ma è una questione su cui ragionarci sopra, il problema è individuare la norma giusta».

BERLUSCONI E LE TOGHE ROSSE – Alle domande della Annunziata, a proposito del presunto complotto della magistratura contro l'ex premier, il Ministro della Giustizia ha detto di «non aver elementi per valutare se c'è stata accanimento giudiziario o un accumulo di processi». In realtà «se non si ha conoscenza precisa degli atti, dei processi, dei giudizi e dei singoli documenti è difficile farsi un'idea. E per fortuna esiste l'accusa, la difesa, il giudice, l'appello».

DI PIETRO E MANI PULITE – «Il ritorno dei sentimenti è importante, le lacrime sono tornate nella politica e quelle di Di Pietro erano lacrime di rabbia perchè si è sentito aggredito pensando di aver fatto bene. Ma è un tipo di sofferenza che accomuna tutti i politici che stanno facendo del bene e soffrono per le critiche che ricevono. Capita anche a me». Questo il commento della Severino, a proposito della commozione del leader dell'Idv per il ventennale di Mani Pulite. Ai tempi di Tangentopoli «la corruzione era un grave fenomeno criminale legato più che altro al finanziamento illecito ai partiti, all'uso che se ne faceva e il conseguimento di vantaggi indebiti. Poi è cambiata la legge e il fenomeno è scemato, per poi riprendere piede».

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