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Riapertura dei ristoranti anche a cena, Bonaccini e Patuanelli danno ragione a Salvini

La richiesta di Salvini di permettere ai ristoranti di riaprire anche di sera non è isolata. Sono d’accordo con la sua proposta anche il governatore Stefano Bonaccini e il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, che dice: “È chiaro che il principio di precauzione deve guidarci ma dobbiamo avere la forza di provare a garantire alle persone di andare al ristorante in modo sicuro”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il segretario della Lega Matteo Salvini non è l'unico a spingere per la riapertura dei ristoranti anche di sera. Anche le dichiarazioni del ministro dell'Agricoltura, il pentastellato Stefano Patuanelli (M5s), e del presidente della Conferenza delle Regioni e governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini (Pd) vanno verso questa direzione. Per il governatore dem in sostanza si può valutare la riapertura dei ristoranti proposta da Salvini, "laddove non vi siano troppi rischi di contagio".

"Ci sono zone del paese che stanno abbastanza bene, altre che invece sono diventate arancioni o rosse. Dobbiamo stare attenti all’evoluzione, ma dove le cose vanno bene bisogna valutare se alcune attività, come i cinema e i teatri, possono riaprire anche con una capienza ridotta”, ha spiegato Bonaccini, ospite su Sky TG24 di Timeline a proposito delle misure di contrato alla pandemia. Secondo il governatore "laddove ci sono meno contagi si può avere una differenziazione. Bisogna usare il buon senso per dare ossigeno a settori in difficoltà. Se c’è una crescita in tutto il Paese – ha detto ancora – allora si abbia il coraggio di prendere decisioni che comportino restrizioni. Ma laddove ci sono meno contagi e zone più tranquille” si può pensare di avere una "differenziazione" per aiutare quelle attività che sono colpite da "protocolli molto rigidi".

"Fa piacere trovare consenso trasversale su una proposta di assoluto buonsenso, che salvaguardi sia il diritto alla salute che il diritto al lavoro", ha scritto sui social il segretario della Lega, Matteo Salvini, commentando le parole del presidente dell'Emilia-Romagna.

Sulla stessa linea il ministro Patuanelli: "Dobbiamo trovare i protocolli per garantire la sicurezza delle persone e la salute dei cittadini ma avere la possibilità di far ripartire il settore della ristorazione", ha detto in diretta streaming al Consiglio nazionale della Coldiretti. Patuanelli ha annunciato che il Cts è già al lavoro per mettere nero su bianco un protocollo che consenta appunto al settore di ripartire. "È chiaro che il principio di precauzione deve guidarci – ha precisato – ma dobbiamo avere la forza di provare a garantire alle persone di andare al ristorante in modo sicuro". All'evento è stato presentati anche un sondaggio Coldiretti/Ixè, che mostra come 4 italiani su 10 (41%) considerino la riapertura dei ristoranti una priorità seconda solo alla ripartenza della scuola.

E intanto proseguono le manifestazioni dei proprietari dei locali, che hanno dato vita alll'iniziativa ‘ioapro': chiedono appunto che i ristoranti dopo mesi di stop per via della suddivisione dell'Italia in zone colorate possano riprendere a funzionare a pieno ritmo anche per cena. Da ieri i ristoratori sono in piazza a Roma per protestare contro le chiusure: "L'obiettivo comune è aprire in sicurezza in tutto il Paese e ricevere ristori adeguati per le perdite che ci sono state tutto l'anno – ha affermato un ristoratore di Pesaro, Umberto Carriera, uno dei promotori della protesta ioapro, intervenuto ai microfoni della trasmissione "Cosa succede in città" su Radio Cusano Campus -. Dopo l'incontro con Salvini le sensazioni sono molto positive. Ha portato le nostre richieste a Draghi e pare che dal premier ci sia stato un feedback molto positivo, anche da parte del ministro Patuanelli, sembra che il protocollo per le aperture serali in accordo col Cts sia praticamente pronto".

"Salvini – ha detto ancora Carriera – ci ha detto che al 90% il 5 marzo i ristoranti in zona gialla potranno riaprire anche a cena, mentre solo a pranzo in zona arancione. Ci ha anche detto che è esclusa l'ipotesi di una zona arancione in tutta Italia".

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