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Renzi propone un nuovo patto a Pd e M5s

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, propone un nuovo patto di maggioranza a Pd e Movimento 5 Stelle. L’obiettivo dell’ex presidente del Consiglio è quello di eleggere il nuovo capo dello Stato, evitando che a farlo sia il centrodestra con i voti decisivi di Matteo Salvini. Il nuovo patto, spiega Renzi, “deve essere il nostro traguardo di legislatura”.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’obiettivo è andare avanti almeno fino all’elezione del presidente della Repubblica. Con un nuovo patto di maggioranza, proposto dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi, a Pd, Movimento 5 Stelle e Leu. “Deve essere il nostro traguardo di legislatura”, spiega Renzi intervistato da Repubblica, sostenendo che si debba evitare “che il Quirinale sia la gara di ritorno di chi ha perso al Papeete”. Renzi sostiene che nelle ultime settimane il clima sia migliorato all’interno della maggioranza e “si è aperta una fase nuova”. Ma non basta, perché l’obiettivo è quello di evitare che sia il centrodestra a scegliere il capo dello Stato. “Se Salvini e Meloni votano un presidente europeista e filo atlantico, bene. Va invece scongiurato il rischio di ritrovarci con un capo dello Stato tipo Orban”, afferma l'ex presidente del Consiglio.

Il patto di maggioranza proposto da Renzi

Il patto di maggioranza, quindi, serve soprattutto per respingere Salvini e il centrodestra: “Abbiamo mandato a casa Salvini per evitare che l'Italia diventi sovranista e anti Bruxelles come l'Ungheria”. Il leader di Iv rivendica che il governo attuale è nato proprio per “rispondere alla follia dei pieni poteri di Salvini”. Il patto di maggioranza, quindi, si deve tenere in piedi fino al 2022, ma per l’identikit del prossimo presidente della Repubblica è ancora presto: “È prematuro parlare di donne o uomini”. Inoltre, indicare ora dei nomi “sarebbe irrispettoso verso l’attuale presidente. Prima di arrivare agli identikit bisogna ragionare del progetto politico”.

Accordo su elezione capo dello Stato, ma non su regionali

L’apertura di Renzi nei confronti delle forze alleate di governo non si limita al tema dell’elezione del capo dello Stato. Ma riguarda anche l’appello rivolto negli scorsi giorni dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti, di unirsi alle prossime elezioni regionali. Renzi, però, precisa: “Sono elezioni regionali, non politiche”. In ogni caso, prosegue, “l’invito di Zingaretti è da accogliere, i rapporti con Nicola non sono mai stati così buoni”. Apertura sì, ma niente alleanze alle regionali per Italia Viva, almeno non ovunque: “Ora non esageriamo. In Toscana, Campania e Marche, Italia Viva è decisiva. In Liguria se il candidato è un giornalista del Fatto, con tutto il rispetto noi non ci stiamo”. Nessun dubbio sul no a Michele Emiliano in Puglia: “Con che coraggio potremmo sostenere uno dei peggiori governatori d’Italia? È uno che sosteneva i promotori dei ricorsi contro i vaccini. Ivan Scalfarotto è un riformista, Michele Emiliano è un populista”.

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