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Regione Sicilia: 1.160 euro in più per i capigruppo. Il M5S: “Decisione scandalosa”

Giancarlo Cancellieri, portavoce del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle in Regione Sicilia, ha commentato: “Una decisione assurda da noi respinta al mittente perché le indennità di funzione non hanno motivo di esistere”.
A cura di D. F.
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In tempi di spending review si taglia un po' su tutto: la sanità e la scuola fanno grandi sacrifici, così come l'assistenza ai più deboli. Eppure la Regione Sicilia ha trovato il modo per aumentare di 1.160 euro al mese lordi gli stipendi dei capigruppo del Consiglio Regionale. Proprio così: a renderlo noto, sollevando il coperchio su quella che appare come una decisione quantomeno discutibile, è stato il Movimento 5 Stelle, innescando un vortice di polemiche contro la "casta" dei politici siciliani. Finora, infatti, i capigruppo non percepivano stipendi maggiorati. Le cose però sono cambiate. Giancarlo Cancellieri, portavoce del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle in Regione Sicilia, ha commentato: "Una decisione assurda da noi respinta al mittente perché le indennità di funzione non hanno motivo di esistere". Venturino, vice presidente dell'Ars ed ex 5 Stelle, ha replicato: "Gettano fumo negli occhi e fanno disinformazione per fomentare l’opinione pubblica anche contro questo ufficio di presidenza". Poi spiegai: "Tutti i capigruppo, compreso Cancellieri, disponevano direttamente del 10 per cento di quanto veniva assegnato ad ogni gruppo, per le spese necessarie. Eseguiti i drastici tagli del decreto Monti e diminuite tutte le indennità di carica, a partire dal presidente sino ad arrivare ai segretari, per garantire comunque ai capigruppo la possibilità di espletare le proprie funzioni, in sintonia con quanto adottato in diversi consigli regionali, l’assemblea ha deciso di attribuire quei 1.160 euro lordi…".

La polemica sugli stipendi dei capigruppo segue a quella di qualche giorno fa. I Parlamentari del Movimento 5 Stelle eletti nel consiglio regionale della Sicilia hanno infatti aumentato i loro collaboratori esterni: da 12 a 26, in larga parte laureati in giurisprudenza, contrattualizzati con un part time e retribuiti con i fondi per i portaborse, pari a 3.180 euro mensili a deputato. La decisione dei grillini ha innescato però la polemica, perché le assunzioni arrivano proprio dal movimento che per anni si è contraddistinto per la guerra alle “collaborazioni” facili. “Abbiamo chiesto ai nostri sostenitori di poter utilizzare i fondi dei portaborse per rafforzare l’ufficio legislativo e il lavoro nelle commissioni e per rispondere alle continue sollecitazioni che riceviamo dai cittadini. All’indirizzo del gruppo sono arrivati una trentina di curriculum tra cui abbiamo scelto quelli che ci sembravano i migliori”. Anche in quell'occasione lo scontro fu con Venturino: “Anche i grillini hanno speso soldi per i portaborse – disse – Loro utilizzano 3.180 euro a deputato, di questo però non parlano mai… Mi viene naturale chiedere con quali soldi vengano pagati i collaboratori assunti, se con il bilancio che ieri hanno populisticamente criticato davanti alle telecamere o con soldi che arrivano da altri bilanci? Quando si fa le verginelle della politica, occorre intanto avere la coscienza pulita e mi pare evidente che non sia così dato che al loro seguito ci sono più portaborse che deputati”.

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