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Elezioni Regionali 2025

“Nelle Marche il Csx non riesce a spostare voti da destra”: l’analisi dei flussi di Opinio Italia per Rai

Secondo l’analisi dei flussi effettuata da Opinio Italia per la Rai, il candidato del centrosinistra Matteo Ricci, rispetto al 2020, è riuscito a confermare il voto del M5s e quello del Csx, ma non è riuscito a strappare voti al bacino elettorale di Acquaroli. Gigliuto (Piepoli) a Fanpage: “Il Csx non ha uno strumento per tirare via i voti da destra, riesce solo a portare ai seggi i propri elettori”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Francesco Acquaroli è il vincitore delle elezioni regionali delle Marche 2025, eletto per la seconda volta alla guida della sua Regione. Secondo i dati elaborati da Opinio Italia per la Rai, che ha analizzato i flussi di voti, tenendo come termine di paragone le elezioni del 2020, vediamo che in quel 52% (spoglio ancora in corso) ottenuto dal candidato di Fdi, l'89% di coloro che avevano contribuito alla vittoria di Acquaroli cinque anni fa, quando per la seconda volta il partito di Meloni riuscì a piantare una bandierina in una Regione, hanno confermato il loro voto.

Il 4% dei voti di coloro che nel 2020 avevano votato per Maurizio Mangialardi, questa volta ha scelto invece il governatore uscente di centrodestra, molto vicino a Meloni. Ricordiamo però che nella tornata elettorale con cui il centrodestra ha strappato per la prima volta dopo 25 anni la Regione al centrosinistra, il M5s si era presentato con un suo candidato, Gian Mario Mercorelli, che aveva ottenuto l'8,6%. Il 13% dei voti che erano stati indirizzati verso il pentastellato, questa volta sono andati al governatore di Fdi. Acquaroli poi è riuscito a raccogliere consensi attingendo dagli astenuti nel 2020: nel suo risultato hanno contato anche coloro che non erano andati alle urne cinque anni fa, in particolare il 45% degli astenuti di quella tornata elettorale, questa volta ha votato per lui.

Il principale sfidante del centrosinistra, invece, Matteo Ricci, candidato del campo largo unito (meno Azione), è riuscito ad accaparrarsi pochi voti del bacino elettorale del centrodestra: se guardiamo al risultato complessivo – al momento Ricci è al 44% – secondo l'analisi di Opinio Italia per la Rai, solo il 10% dei voti per Ricci vengono da elettori del centrodestra, che si sono spostati rispetto al 2020. Il 95% degli elettori di Mangialardi del 2020 ha votato ancora per il centrosinistra, e dunque per Ricci. Allo stesso modo, l'83% degli elettori del M5s, che nel 2020 aveva preferito Mercorelli, questa volta ha votato per Ricci. Il candidato del campo largo, rispetto ad Acquaroli, ha avuto però il merito di portare ai seggi il 52% degli astenuti del 2020, che in questo caso hanno votato per lui. Il voto degli astenuti del 2020 quindi si è sostanzialmente diviso in due, con una lieve predominanza dei votanti per l'ex sindaco di Pesaro ed europarlamentare dem.

Secondo Livio Gigliuto, presidente dell'Istituto Piepoli, che ha condotto l'analisi di Opinio Italia per Rai, "È difficile che gli astenuti si posizionino nettamente da una parte o dall'altra. E anche in questo caso si sono equamente distribuiti, anche se Ricci ha portato dalla sua parte un pezzo di astensione più grande, rispetto ad Acquaroli. Ma non è una differenza così importante perché non c'è stato un recupero dell'astensione". In generale si è registrata un'affluenza del 50,01% del corpo elettorale, rispetto al 59,74% del 2020.

"Acquaroli però ha riportato a casa praticamente il 90% degli elettori che avevano votato per lui cinque anni fa. Missione compiuta, direi. Allo stesso modo Ricci è riuscito a confermare i voti del 95% di coloro che nella scorsa tornata elettorale avevano votato per il candidato del centrosinistra. Dei voti per il candidato del M5s, che l'ultima volta aveva preso circa l'8%, l'83% sono andati in questa tornata elettorale a Ricci, mentre un 13% ha votato per Acquaroli e un 4% è andato verso altri. Quindi Ricci ha perso un po' di quel bacino di voti pentastellati, diciamo un punto in tutto. Ma il problema vero è che il dem non è riuscito ad attivare un flusso di voti da destra. Ha motivato i suoi, ha motivato gran parte dell'elettorato Cinque Stelle, ma visto che in base ai sondaggi si trovava in svantaggio, il dato più importante a qui si doveva prestare attenzione era il flusso degli elettori del principale sfidante, quello di centrodestra appunto. E questo è un problema del campo largo, e lo vedremo probabilmente anche nelle prossime elezioni regionali in Calabria. Il Csx non ha uno strumento per tirare via i voti da destra, riesce solo a portare ai seggi i propri elettori".

Per il sondaggista insomma, il grande problema del campo largo è che non ha un partito, una forza di centro solida, in grado di trascinare i voti da destra a sinistra, in un contesto in cui il M5s ha confermato il suo trend negativo alle amministrative, con una scarsa performance rispetto alle elezioni politiche ed europee.

Gaza e Global Sumud Flotilla: quanto hanno influito le questioni internazionali sul voto?

Durante la campagna elettorale il candidato del centrosinistra, Matteo Ricci, aveva annunciato che, in caso di vittoria, al primo Consiglio regionale, le Marche avrebbero riconosciuto lo Stato palestinese, e il gemellaggio tra Pesaro e Rafah sarebbe stato esteso anche alla Regione, "per permettere ai marchigiani di aiutare concretamente quella popolazione martoriata, come sta facendo la Flotilla". Per Gigliuto Ricci ha rappresentato una sua opinione e ha "legittimamente cercato di coinvolgere al voto un pezzo di elettorato che nelle ultime settimane aveva manifestato per Gaza. Ma la gran parte di quella piazza non si sente rappresentata in generale dalla politica. E poi la maggior parte delle persone ha votato pensando alle Marche, non ha espresso il proprio voto pensando al contesto internazionale, ma ha scelto sulla base di ragionamenti locali". Da cosa si evince questo? "Il risultato di queste elezioni regionali è molto simile ai sondaggi che circolavano prima del voto".

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