7.615 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Regionali Emilia Romagna, Matteo Salvini rompe il silenzio elettorale

Matteo Salvini ha rotto ripetutamente il silenzio elettorale alla vigilia delle Regionali in Emilia Romagna: solo questa mattina ha pubblicato 6 tweet e 4 post Facebook. Alle 15 i post sui due social sono 12, equamente divisi: “Prima li mandiamo a casa domenica e poi andiamo a dare l’avviso di sfratto anche al governo tasse, sbarchi e manette”. Ecco cosa dice al riguarda la legge.
A cura di Ida Artiaco
7.615 CONDIVISIONI
Immagine

"Prima li mandiamo a casa domenica e poi andiamo a dare l’avviso di sfratto anche al governo tasse, sbarchi e manette". Con queste parole il leader della Lega Matteo Salvini ha rotto il silenzio elettorale in vista delle regionali in Emilia Romagna, in programma domani, domenica 26 gennaio. Lo ha fatto con una serie tweet pubblicati sul suo profilo ufficiale, dove ha rincarato la dose sottolineando, in un altro messaggio che "ovunque in Emilia-Romagna e in Calabria mi chiedono più sicurezza, mentre i vari Conte, Renzi e Zingaretti vogliono cancellare i Decreti Sicurezza… #domenicavotoLega". Ma l'ex ministro dell'Interno ha affrontato anche altre questioni che tiene particolarmente a cuore, basti pensare che fino alle 11:30 di oggi ha pubblicato ben 6 tweet e 4 post Facebook. Alle 15 i post sui due social erano 12, equamente divisi. L'ultimo è stato pubblicato solo alle 17:09. "Catanzaro – si legge ancora -, ancora grazie dell'affetto ricevuto mercoledì. Non vedo l'ora di portare il buongoverno della Lega anche in Calabria: da lunedì subito al centro sanità, infrastrutture e difesa dei prodotti di questa splendida terra. Domenica tocca a Voi". Presente anche il tema dei migranti: "La Ocean Viking – si legge in un post – ha recuperato 59 immigrati: il governo dei porti aperti intende farli sbarcare in Italia dopo il voto in Emilia-Romagna e Calabria? Intanto li terranno ‘sotto sequestro’ per non perdere altri voti?".

Botta e risposta con Bonaccini: "Sconcertante"

La pagina Facebook Lega-Salvini premier ha per di più contestato al candidato del centrosinistra per l'Emilia Romagna Stefano Bonaccini di non rispettare la normativa. "Poiché Bonaccini del Pd, contravvenendo alle norme elettorali, non ha disattivato le inserzioni a pagamento alla mezzanotte di venerdì 25 gennaio, abbiamo deciso di procedere alla riattivazione delle nostre, in attesa di chiarimenti", si legge in un post. La risposta del democratico non si è fatta attendere: "Sconcerta la segnalazione della Lega di presunte violazioni del silenzio elettorale da parte altrui. La Lega è un partito che ha fatto della sistematica violazione di queste regole il proprio abituale comportamento. E il suo leader non ha mai rispettato il silenzio elettorale nemmeno da ministro degli Interni, quando avrebbe dovuto svolgere una funzione di garanzia per tutti. Peraltro, basta guardare i suoi profili, anche adesso: propaganda ininterrotta da questa mattina", ha detto Andrea Rossi, coordinatore del comitato Bonaccini, la risposta alla Lega. "La cosiddetta “bestia” non ha mai spento i motori e ha proseguito a diffondere falsità e fango a pieno regime. Lega e Salvini non sono nelle condizioni di dare lezioni di moralità e legalità a nessuno. Certamente non a Stefano Bonaccini e alle liste che lo sostengono".

Cosa dice la legge sul silenzio elettorale

La legge sul silenzio elettorale, la numero 212 del 1956, poi modificata con il decreto legge 807 del 1984, includendo nel divieto di fare propaganda elettorale anche le emittenti radiotelevisive private, all'articolo 9 recita: “Nel giorno precedente e in quelli stabiliti per le elezioni sono vietati i comizi e le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, nonché la nuova affissione di stampati, giornali murali od altri o manifesti di propaganda o l’applicazione di striscioni, drappi o impianti luminosi. Nei giorni destinati alla votazione è vietata, altresì, ogni propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall’ingresso delle sezioni elettorali”. Ma come funziona il silenzio elettorale sui social? Il testo della legge del 1956, modificata nel 1984, non fa riferimento a Internet e ai social che però negli ultimi anni sono diventati essenziali nell’ambito della comunicazione politica. Per far fronte a questo vuoto normativo ha preso posizione l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni varando delle linee guida per le piattaforme digitali, come Facebook o Google. La legge, dunque, non impedisce espressamente la propaganda sui social, ma le linee guida dell'Agcom raccomandano di rispettare il silenzio con tutti i mezzi di diffusione. Sulla questione oggi è intervenuto il deputato di Italia Viva Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, per il quale quella di Salvini è una "gravissima violazione del silenzio elettorale: in queste ore tweet e post a ripetizione di propaganda su voto Emilia Romagna e Calabria. Ex ministro dell'Interno che non rispetta leggi è doppiamente grave. Ennesimo tentativo di falsare competizione, dopo abusi Rai", scrive su Twitter.

7.615 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views