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Elezioni regionali 2024

Regionali Basilicata, Schlein e Conte trattano per un candidato unitario, ma l’accordo ancora non c’è

Mentre si avvicinano le elezioni regionali in Abruzzo, nel centrosinistra si cerca l’accordo per una candidatura unitaria in Basilicata e in Piemonte.
A cura di Annalisa Cangemi
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Mentre si avvicinano le elezioni regionali in Abruzzo, che si terranno domenica 10 marzo, nel centrosinistra si discute per la scelta del candidato per la prossima tornata elettorale in programma, le Regionali in Basilicata, dove si vota il prossimo 21 e 22 aprile. E si guarda anche al Piemonte, dove si vota in concomitanza con le elezioni europee di giugno, e dove un nome unitario del centrosinistra, che possa sfidare l'uscente Cirio, ancora non c'è.

Il centrodestra pochi giorni fa ha già annunciato che ricandida in Basilicata il governatore uscente, Vito Bardi, eletto nel 2019 con il sostegno di cinque liste tra cui quelle di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia. Anche se la segretaria Elly Schlein spinge per la riproposizione dello schema che ha funzionato in Sardegna, dove il campo largo del centrosinistra è risultato vincente, con candidatura della pentastellata Alessandra Todde, un accordo non è stato ancora raggiunto tra Pd e M5s.

Angelo Chiorazzo, manager del terzo settore, candidato di ‘Basilicata casa comune' alla presidenza della Regione Basilicata, avrebbe voluto l'investitura da Pd e M5s, e per questo subito dopo il voto in Sardegna aveva lanciato un appello: "La Basilicata abbia lo stesso coraggio della Sardegna". E ancora: "È la prima vittoria dell'alleanza Pd-M5s ed è la prima volta da quasi dieci anni in cui il centrosinistra vince in una regione precedentemente amministrata dalla destra, cosa che speriamo di poter fare anche noi in Basilicata". In un primo momento il Pd, a differenza del M5s, sembrava pronto ad appoggiarlo. Ma nelle ultime ore qualcosa è cambiato.

Qualcuno nel centrosinistra ora spinge per un passo indietro di Chiorazzo, come scrive l'Adnkronos. Il diretto interessato però non sembra intenzionato a rinunciare alla corsa. "La direzione regionale del Partito Democratico è stata chiara nel votare a favore della mia candidatura. C'è un dialogo aperto, vediamo cosa succederà. Il nodo? È il Movimento 5 Stelle", ha detto Chiorazzo, contattato telefonicamente dall'AGI. Il tempo a disposizione per una trattativa, per trovare un nome unitario per il centrosinistra, sta per scadere: mancano solo due settimane alla presentazione delle liste.

Anche all'interno del Pd sembrano esserci dubbi su Chiorazzo, secondo quanto emerso anche nell'ultima riunione della direzione regionale dei dem lucani, con una maggioranza per il candidato (in primis Roberto Speranza) e una minoranza, guidata dall'ex-senatore Salvatore Margiotta, che vorrebbe trovare una soluzione maggiormente capace di unire la coalizione.

Una strada, quest'ultima, che sembra percorrere anche il Nazareno, vista la nota, diffusa ieri sera, di due dirigenti della segreteria Schlein che stanno seguendo la partita, Igor Taruffi, responsabile Organizzazione, e Davide Baruffi, responsabile Enti locali dem: "Tutte le forze di centrosinistra sono essenziali per battere la destra. Con questo spirito abbiamo lavorato in Sardegna, al fianco di Alessandra Todde, e così stiamo facendo in Abruzzo, dove si voterà domenica prossima, con una larghissima coalizione a sostegno della candidatura di Luciano d'Amico. Il Pd è impegnato a costruire la più ampia coalizione possibile tra tutte le forze alternative alla destra, rivolgendosi non solo a tutti i partiti che stanno all'opposizione di questo Governo, ma anche alle tante forze civiche che animano la politica nei territori. Anche in Basilicata non possiamo e non vogliamo accettare di presentarci con un fronte diviso rispetto alla sfida di aprile: per vincere c'è bisogno di tutti e il Pd lavorerà insieme a tutti gli altri, come sempre, per unire il fronte più largo e rilanciare il tavolo regionale, che vede oggi presenti tutte le forze del centrosinistra e del civismo democratico, superando le contrapposizioni sui nomi e rimettendo al centro il programma e il progetto per la Basilicata".

Al momento circolano diversi nomi alternativi a Chiorazzo, con una rosa avanzata anche dai 5 Stelle. Tra i ‘papabili' ci sono il manager della sanità Lorenzo Bochicchio e il presidente dell'Ordine dei medici di Potenza Rocco Paternò. Ma si parla anche di dirigenti dem. Come il presidente della provincia di Matera, Piero Marrese, l'ex-presidente del consiglio regionale Piero Lacorazza, il segretario regionale lucano Angelo Lettieri. La convergenza su un nome del Pd metterebbe a tacere quanti sottolineano che l'alleanza con il M55 si fa solo quando c'è un esponente pentastellato.

Per il Piemonte invece ci era proposta Chiara Gribaudo, deputata e vice presidente del Pd. Ma la discussione in vista del voto di giugno sembra ancora a un punto morto.

"Stiamo già ragionando e lavorando in queste ore anche per le altre Regioni che vanno al voto. La priorità per il Partito Democratico è chiara: costruire una coalizione ampia, ma coerente sul progetto, con candidature credibile. Stiamo facendo questo sforzo in tutti i territori e sono fiduciosa che si troverà questo accordo anche nelle Regioni che andranno al voto nei prossimi mesi", ha ribadito in serata la segretaria del Pd Elly Schlein nel punto stampa organizzato in occasione di un evento elettorale a Chieti Scalo.

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