Referendum, Avs presenta interrogazione su divieto comunicazioni del Viminale: “Operazione di boicottaggio”

Coma annunciato, il capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra a Palazzo Madama, Peppe De Cristofaro ha depositato un'interrogazione sul divieto imposto dal ministero dell'Interno di svolgere attività di comunicazione di sui referendum dell'8 e 9 giugno.
Il boicottaggio da parte del governo era stato denunciato ieri dal parlamentare, che aveva segnalato la circolare del Viminale rivolta alle pubbliche amministrazioni, incluse le scuole. Il ministero aveva replicato chiarendo che il divieto di svolgere attività di comunicazione sulle consultazioni elettorali è previsto dalla legge (nello specifico la n° 28 del 22 febbraio 2000) ed esclude quelle "effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni".
Il Viminale aveva poi minimizzato, parlando di "circolare-fotocopia" che viene inoltrata in occasione di qualsiasi elezione o referendum. Ma Avs non ci sta e critica il silenzio della maggioranza. "Premesso che, è stata emanata una circolare da parte del Ministero dell’Interno che vieta alle pubbliche amministrazioni, comprese le scuole, di svolgere attività di comunicazione sui referendum del 8 e 9 giugno, relativi a temi cruciali per il paese, come lavoro e cittadinanza; il divieto di informazione stabilito dalla circolare del Viminale riguarda la comunicazione pubblica sul referendum, nonostante l'importanza dell'informazione riguardante la consultazione popolare", esordisce il testo dell'interrogazione, che Fanpage.it ha potuto visionare.
La legge 22 febbraio 2000, n. 28, che regola tale materia, "stabilisce il divieto di comunicazione alle amministrazioni pubbliche, ma permette solo la diffusione di informazioni impersonali e indispensabili per il buon svolgimento delle proprie funzioni amministrative", si precisa. L'assenza di informazione adeguata sui quesiti referendari "potrebbe impedire un'adeguata partecipazione democratica, rischiando di compromettere il raggiungimento del quorum necessario alla validità del referendum, con gravi conseguenze per la democrazia e la rappresentanza popolare", denunciano da Avs.
"Considerato che, il silenzio del Governo, nonostante le critiche sollevate da Sindacati e associazioni politiche, solleva, a parere dell’interrogante, preoccupazioni in merito alla volontà di partecipazione democratica e al possibile boicottaggio informativo sulle politiche per il lavoro e la cittadinanza – prosegue l'interrogazione – Si chiede di sapere, se il Ministero ritiene che la circolare emanata sia coerente con il principio di libertà di informazione, considerando che il divieto imposto alle amministrazioni pubbliche impedisce una corretta e adeguata comunicazione sui referendum, in un momento in cui la partecipazione popolare è fondamentale per la validità dei risultati elettorali".
E ancora: "se sono previsti interventi correttivi o modifiche alla circolare per garantire che i cittadini siano pienamente informati sui quesiti referendari, al fine di evitare che il rischio di disinformazione possa compromettere la partecipazione elettorale, in particolare per i cittadini più vulnerabili, come i giovani e le minoranze; se sono state avviate azioni per garantire un'informazione equilibrata e adeguata sui referendum, e se intende promuovere campagne informative attraverso i media pubblici, anche in virtù della promozione dei diritti fondamentali dei cittadini; se ritiene che l'informazione ai cittadini sui referendum riguardanti lavoro e cittadinanza debba essere considerata una priorità democratica, e se si intenda adottare misure per evitare che il silenzio informativo possa minare la partecipazione dei cittadini e compromettere la validità della consultazione referendaria", conclude.