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Raccomandare il vaccino AstraZeneca solo per gli over 60 rischia di ritardare il Piano vaccinale?

Il governo ha deciso di raccomandare il vaccino AstraZeneca solo per gli over 60: in questo modo si dovrebbe riuscire a velocizzare la campagna vaccinale per i soggetti più vulnerabili, considerando che la letalità del Covid-19 scende nettamente nelle persone al di sotto dei 60 anni. Ma questo vuole anche dire che sarà necessario riorganizzare il Piano, il che potrebbe causare qualche ritardo a livello logistico. Anche se Mario Draghi garantisce: “La disponibilità di vaccini non è calata, i numeri sono come prima di Pasqua. Gli obiettivi verranno raggiunti”.
A cura di Annalisa Girardi
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In Italia il vaccino di AstraZeneca è stato raccomandato solo per gli over 60 dopo il nuovo responso dell'Ema che ha confermato che i rari casi di coaguli nel sangue segnalati nelle scorse settimane possono essere un reazione avversa del vaccino prodotto dalla farmaceutica anglo-svedese. La decisione di raccomandare AstraZeneca solo per una specifica categoria di persone è stata presa in autonomia dal governo italiano, dal momento che l'Agenzia europea del farmaco non solo ha sottolineato che i benefici della somministrazione continuino a superare di gran lunga i rischi, ma ha anche precisato che nelle ulteriori indagini portate avanti nelle ultime settimane non sono emersi particolari fattori di rischio come l'età o il genere.

Destinando le dosi di AstraZeneca agli over 60 (anche se sono comunque confermate le seconde dosi a tutti coloro che avevano già ricevuto la prima del farmaco anglo-svedese) si dovrebbe riuscire a velocizzare la campagna di vaccinazione per i soggetti più vulnerabili, considerando che la letalità del Covid-19 scende nettamente nelle persone al di sotto dei 60 anni. Ma questo vuole anche dire che sarà necessario riorganizzare il Piano di immunizzazione inserendo l'uso preferenziale per gli over 60, il che potrebbe causare qualche ritardo a livello logistico. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo in conferenza stampa a Palazzo Chigi, tuttavia ha assicurato: "La disponibilità di vaccini non è calata, i numeri sono come prima di Pasqua, sta risalendo secondo il trend previsto. Non ho dubbio sul fatto che gli obiettivi vengano raggiunti".

Draghi ha rivendicato l'importanza di vaccinare prima le persone più anziane, dato che alla protezione dei soggetti fragili è legata anche la possibilità di allentare le misure di sicurezza e riaprire. E ha assicurato che il piano vaccinale non cambierà di molto, almeno non per quanto riguarda le dosi da somministrare e le tempistiche. L'obiettivo rimane quello del mezzo milione di vaccinazioni al giorno e Draghi garantisce che verrà rispettato: "Le dosi di aprile sono sufficienti a vaccinare tutta la popolazione che ha più di ottant'anni e gran parte degli over 75".

C'è però un fattore da considerare: nonostante, lo ripetiamo, questa sia stata una decisione autonoma del governo italiano e l'Ema continua ad assicurare che il vaccino AstraZeneca sia sicuro per tutti e sia fondamentale nella lotta alla pandemia, diverse Regioni segnalano casi di persone che hanno rinunciato alla somministrazione del vaccino anglo-svedese. Al momento, considerando il totale dei vaccini autorizzati nel nostro Paese, sono state somministrate 11.850.555 dosi. Le persone vaccinate, cioè coloro che hanno ricevuto sia la prima che la seconda dose, sono invece 3.653.666. Le dosi consegnate in totale dalle farmaceutiche sono invece 15.568.730: questo significa che delle dosi disponibili attualmente ne sono state somministrate il 76,1%.

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