Quirinale: ”La grazia a Berlusconi? È analfabetismo e sguaiatezza istituzionale”
Parlare di una eventuale grazia per Silvio Berlusconi (atteso il 30 luglio dal pronunciamento della Cassazione sul processo Mediaset), come ha fatto oggi Libero, "è un segno di analfabetismo e sguaiatezza istituzionale". E la reazione irritata che filtra da fonti del Quirinale che hanno voluto sottolineare come queste ipotesi "danno il senso di una assoluta irresponsabilità politica che può soltanto avvelenare il clima della vita pubblica". Una precisazione quella del Colle che arriva proprio a seguito della campagna di presunte indiscrezioni lanciate da alcuni quotidiani del centro-destra, a partire appunto da Libero. Nell'edizione odierna il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro titolava: "Grazia a Silvio, ci sta anche Letta".
Nel pezzo si sostiene che la proposta sarebbe venuta direttamente dal Presidente della Repubblica che ne avrebbe parlato al premier, la cui reazione sarebbe stata quella di "un silenzio-assenso". Titolo dello stesso tenore anche ieri: "Giorgio facci la grazia". Aggiungendo nell'occhiello: "solo Napolitano può salvare la democrazia con un'iniziativa straordinaria ad personam". La reazione del Quirinale non si è fatta attendere quindi: "Queste speculazioni su provvedimenti di competenza del capo dello Stato in un futuro indeterminato sono un segno di analfabetismo e sguaiatezza istituzionale".