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Quanto guadagnano scrutatori e presidenti di seggio ai Referendum dell’8 e 9 giugno

L’8 e il 9 giugno gli italiani saranno chiamati a votare su cinque quesiti referendari. Chi presterà servizio ai seggi come scrutatore o presidente riceverà un compenso forfettario, variabile a seconda del numero di consultazioni e della tipologia del comune. Ecco tutte le informazioni al riguardo.
A cura di Francesca Moriero
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Domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025 gli elettori italiani si esprimeranno su cinque referendum abrogativi, su temi che spaziano dal diritto al lavoro fino alle modifiche alla legge sulla cittadinanza. In molti comuni, oltre al voto referendario, si svolgeranno anche le elezioni amministrative per il rinnovo di sindaci e consigli comunali. Un appuntamento doppio che richiederà uno sforzo organizzativo significativo e che coinvolgerà migliaia di cittadini chiamati a lavorare nei seggi come scrutatori, presidenti e segretari. Chi assume questi incarichi riceve un compenso stabilito per legge, che varia in base al tipo e al numero delle consultazioni. Ecco, nel dettaglio, quanto viene riconosciuto a scrutatori e presidenti di seggio, quali sono le condizioni previste e come si può presentare la propria candidatura.

Quanto prendono scrutatori e presidenti di seggio per Referendum e elezioni

Per chi sarà impegnato nelle sezioni elettorali, i compensi variano a seconda del ruolo e del numero di votazioni in programma. Gli scrutatori riceveranno un compenso base di 104 euro, a cui si aggiungono 22 euro per ogni quesito referendario successivo al primo. Considerando i cinque referendum, l'importo complessivo sarà quindi di 192 euro. Nel caso in cui nel comune si svolgano anche elezioni amministrative, la cifra cresce ulteriormente, arrivando a 208 euro per ogni scrutatore. Gli importi sono esenti da tassazione. Anche i presidenti di seggio ricevono un'indennità fissa, più alta rispetto a quella degli scrutatori: 262 euro per chi lavora in sezioni dove si vota solo per i referendum, e 282 euro nei comuni con elezioni combinate.

Come variano i compensi di presidenti di seggio e scrutatori

Il meccanismo di calcolo dei compensi è definito dal Ministero dell'Interno e tiene conto di due fattori principali:

  • Numero dei quesiti referendari o consultazioni: ogni quesito oltre al primo comporta un’aggiunta al compenso base.
  • Consultazioni concomitanti: nei comuni in cui si vota anche per le amministrative, il lavoro aumenta e con esso il riconoscimento economico.

Inoltre, chi è lavoratore dipendente e presta servizio al seggio ha diritto al riposo compensativo, cioè a uno o più giorni di recupero retribuiti in base alle giornate di servizio rese, senza alcuna decurtazione dello stipendio.

Come candidarsi per il ruolo di scrutatore e presidente di seggio e qual è la scadenza

Per essere nominati scrutatori o presidenti di seggio è necessario essere cittadini italiani, maggiorenni ed essere iscritti agli appositi albi comunali. Chi aspira al ruolo di presidente deve inoltre possedere almeno il diploma di scuola superiore. L'albo degli scrutatori è generalmente aggiornato ogni anno, mentre per le chiamate straordinarie è possibile segnalare la propria disponibilità anche in prossimità del voto, rivolgendosi all’ufficio elettorale del proprio comune.

Le scadenze per presentare la candidatura possono variare da città a città:

  • A Milano, ad esempio, era possibile dare la propria disponibilità come sostituto fino al 5 giugno 2025.
  • A Roma, la scadenza era fissata al 12 maggio per gli scrutatori e al 4 giugno per i presidenti di seggio.
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