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Quando finisce lo smart working agevolato e cosa cambia per lavoratori fragili e genitori di under 14

Il 1° aprile 2024 termina lo smart working agevolato anche per i lavoratori del privato che hanno figli di meno di 14 anni o rientrano tra i ‘fragili’. Per gli altri, l’agevolazione è già scaduta a fine dicembre. Si passa agli accordi individuali, con multe da 100 a 500 euro per le aziende che non li prevedono.
A cura di Luca Pons
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Lo smart working agevolato finisce anche per l'ultima categoria che ancora ne aveva diritto: a partire dal 1° aprile 2024 anche i genitori di figli under 14 e i lavoratori fragili che lavorano nel privato non potranno più ottenere il lavoro agile se non con accordi aziendali specifici. Nell'ultimo decreto Milleproroghe, approvato a febbraio, il centrodestra aveva rifiutato di prolungare ancora l'agevolazione: il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani aveva spiegato che si trattava di uno "strumento emergenziale" nato durante la pandemia, che non poteva diventare "strutturale".

Quando finisce lo smart working per genitori di under 14 e dipendenti fragili

Nel periodo in cui l'impatto del Covid-19 era più forte, la misura era stata lanciata per permettere a chi ne aveva più bisogno di restare a casa, a prescindere dalle volontà dei datori di lavoro: le categorie coinvolte, infatti, avevano il diritto di accedere allo smart working, senza demansionamento e senza riduzioni di stipendio. L'agevolazione è stata poi prorogata per oltre due anni.

Per chiarire: dall'inizio dell'anno fino a oggi, solo i dipendenti di aziende private che hanno figli con meno di 14 anni  e i lavoratori fragili – cioè quelli particolarmente esposti alle conseguenze peggiori del contagio da Covid-19 – hanno mantenuto la possibilità di ottenere lo smart working agevolato. I dipendenti del settore pubblico hanno perso questo diritto già a fine dicembre 2023. A partire da aprile, lo smart working agevolato non esisterà più per nessuno.

Come si potrà chiedere di lavorare da casa dal 1° aprile

Questo non significa naturalmente che non sarà più possibile accedere al lavoro agile e lavorare da casa. Ciò che sparirà è il diritto di accedere a questa modalità di lavoro semplicemente facendo richiesta. Si passerà, invece, alla modalità degli accordi individuali con il datore di lavoro, seguendo ciò che è previsto nei vari contratti di lavoro collettivi e aziendali.

Va detto, comunque, che le aziende saranno obbligate a prevedere la possibilità di accordi di questo tipo. Questi accordi dovranno contenere indicazioni specifiche sulla modalità di lavoro (ad esempio alternando giornate ‘in presenza' e a casa). In più, dovranno avere delle norme sul luogo di lavoro da remoto e sugli strumenti che bisogna usare quando si è in smart working. Anche per chi opera da casa, comunque, dovrà essere garantito che si lavori solo in certi orari, esattamente come in azienda.

Chi non prevede la possibilità di accordi individuali o non rispetta queste indicazioni potrebbe scattare una multa da 100 a 500 euro per ogni lavoratore interessato. Questa è la modalità con cui finora tutti i dipendenti potevano chiedere di accedere allo smart working, mentre alcune categorie tutelate avevano un'agevolazione. A partire da aprile, invece, finiranno tutte le agevolazioni e gli accordi individuali resteranno l'unico modo per lavorare da casa.

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