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Covid 19

Quali Regioni rischiano la zona arancione e rossa: i dati su terapie intensive e ricoveri

I ricoveri in area medica e terapia intensiva sono sostanzialmente stabili in gran parte delle Regioni italiane, ma c’è chi rischia di passare in zona gialla e arancione. E chi è ancora vicino alla zona rossa.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La situazione negli ospedali si è finalmente stabilizzata. I casi Covid continuano a diminuire giorno dopo giorno e gli effetti cominciato a farsi sentire anche rispetto alla pressione sulle strutture sanitarie. I ricoveri in area medica e terapia intensiva sono fondamentali per capire l'andamento della pandemia di Covid, ma anche perché sono i due indicatori che – di fatto – decidono i colori delle Regioni e le relative restrizioni. Anche se, dopo l'ultimo decreto del governo, le regole relative alle diverse fasce colorate riguardano solo i non vaccinati. Persino in zona rossa – eventualmente, visto che nessuna Regione oggi è nella fascia più scura – non ci sarebbe alcun lockdown leggero. Vediamo i dati di oggi, con un occhio a venerdì prossimo, quando il ministro Speranza – dopo il consueto monitoraggio dell'Iss – potrebbe firmare una nuova ordinanza.

Ricoveri e terapie intensive, quali Regioni sono messe peggio

I dati aggiornati quotidianamente dall'Agenas sul portale online danno un'immagine nitida della situazione negli ospedali. I numeri, come ormai sappiamo bene, sono determinanti per capire il colore delle Regioni. Ricordiamo le fasce: sopra il 10% in intensiva e il 15% in area medica si va in zona gialla, 20% intensiva e 30% medica in zona arancione, 30% intensiva e 40% medica in zona rossa. Ecco i dati Regione per Regione aggiornati a ieri sera:

  • Abruzzo: 17% terapia intensiva, 38% area medica
  • Basilicata: 8% terapia intensiva, 26% area medica
  • Calabria: 13% terapia intensiva, 35% area medica
  • Campania: 10% terapia intensiva, 30% area medica
  • Emilia Romagna: 16% terapia intensiva, 25% area medica
  • Friuli Venezia Giulia: 23% terapia intensiva, 36% area medica
  • Lazio: 20% terapia intensiva, 32% area medica
  • Liguria: 14% terapia intensiva, 37% area medica
  • Lombardia: 11% terapia intensiva, 24% area medica
  • Marche: 20% terapia intensiva, 31% area medica
  • Molise: 13% terapia intensiva, 24% area medica
  • Provincia autonoma di Bolzano: 10% terapia intensiva, 27% area medica
  • Provincia autonoma di Trento: 21% terapia intensiva, 31% area medica
  • Piemonte: 15% terapia intensiva, 28% area medica
  • Puglia: 13% terapia intensiva, 25% area medica
  • Sardegna: 14% terapia intensiva, 26% area medica
  • Sicilia: 14% terapia intensiva, 36% area medica
  • Toscana: 17% terapia intensiva, 25% area medica
  • Umbria: 13% terapia intensiva, 30% area medica
  • Valle d'Aosta: 9% terapia intensiva, 30% area medica
  • Veneto: 13% terapia intensiva, 23% area medica

Le Regioni che rischiano di cambiare colore da lunedì prossimo

I dati degli ospedali sono sostanzialmente stabili nella maggior parte delle Regioni. La percentuale di posti letto occupati da malati Covid, però, resta comunque alta. Se i numeri dovessero essere confermati, a partire da lunedì prossimo potrebbero esserci diversi cambi di colore: l'Umbria rischia di passare in zona gialla, mentre il Lazio e la Provincia di Trento sono al limite con la zona arancione. Nessuno è particolarmente vicino alla zona rossa, anche se l'attenzione è sempre puntata sul Friuli Venezia Giulia (dove però i valori sono leggermente in calo).

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