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Protesta di Salvini al ministero dell’Istruzione: “Non mando mia figlia a scuola con la mascherina”

La Lega ha organizzato un presidio davanti al ministero dell’Istruzione, per chiedere le dimissioni di Lucia Azzolina: “Io mia figlia di 7 anni a scuola a settembre in un’aula buia, con la mascherina, non ce la mando. In tutta Europa i bambini stanno andando a scuola senza distanza, senza mascherina, con la maestra. Perché qui in Italia no?”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il segretario della Lega Matteo Salvini, come aveva annunciato, sta manifestando in viale Trastevere davanti ministero dell'Istruzione, insieme ad altri deputati e senatori leghisti, contro la ministra Lucia Azzolina e contro il Piano Scuola: "Sono qui da genitore e non da senatore. C'è un ministro non in grado di gestire la situazione, non c'è certezza per i presidi, i genitori, i sindaci e i nostri figli: non si sa quando si riparte, dove e come si riparte, chi mette la mascherina, chi mette il plexiglas. Chi paga non si sa, chi sanifica nemmeno. Un governo che mette la scuola in fondo a tutto non fa il bene del Paese". In realtà, come si evince dalla bozza del piano, non si parla di barriere separatorie in plexiglas.

Le linee guida per la ripresa della didattica in presenza verranno esaminate dalla Conferenza straordinaria delle Regioni, che ha all'ordine del giorno anche le linee guida per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive. Nel pomeriggio si terranno invece le Conferenze Stato Regioni e Unificata. La Stato Regioni è chiamata a dare nche il parere sulle Linee guida e a stabilire la data di inizio delle lezioni.

Ma il leader leghista insiste: "Cosa faremmo noi? Copieremmo dall'Europa. Io mia figlia di 7 anni a scuola a settembre in un'aula buia, con la mascherina, non ce la mando. In tutta Europa i bambini stanno andando a scuola senza distanza, senza mascherina, con la maestra. Perché qui in Italia no?". "La scuola non è un carcere", ha poi aggiunto. "Mi risulta che questo ministro sia invisa anche a una parte della maggioranza, quindi cambiassero questo ministro", ha detto ancora al presidio.

"Dicono che ci vogliono ascoltare? A parte che stiamo aspettando da giorni una telefonata che non c'è, non possiamo autoinvitarci a Palazzo Chigi, noi siamo pronti e i prossimi decreti, per quel che ci riguarda devono mettere al centro il lavoro, la salute, la sicurezza e la scuola. Il governo è fermo su tutto, se non decidono subito su Autostrade, su Ilva, su Alitalia, la Grecia verrà a fare acquisti in Italia, e non voglio fare questa fine". 

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