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“Progettiamo il Rilancio”: ecco il piano per la ripresa del governo di Giuseppe Conte

Il governo ha presentato il piano di rilancio del Paese per far fronte alla crisi economica innescata dalla pandemia di coronavirus. L’esecutivo guidato da Giuseppe Conte mette al centro della ripresa il sostegno al tessuto economico e produttivo, gli investimenti sulle infrastrutture, la digitalizzazione, la rivoluzione verde, ma anche la ricerca, l’inclusività e la salute.
A cura di Annalisa Girardi
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Siamo alla terza giornata di Stati generali dell'economia. Il governo ha presentato il suo piano di rilancio per il Paese. Un programma che tocca diversi aspetti, dal rafforzamento delle imprese e alla produttività, agli investimenti nelle infrastrutture e nella ricerca, passando per gli obiettivo in materia di digitalizzazione del Paese ed ecosostenibilità. Un'attenzione speciale viene rivolta anche all'inclusività, in particolare per quanto riguarda la salute, i giovani, i disabili e il ruolo della donna nella nostra società. Vediamo quindi, punto per punto, quali sono i temi che si propone di affrontare il governo di Giuseppe Conte per rilanciare il Paese e far fronte alla crisi economica innescata dalla pandemia di coronavirus.

Un Paese completamente digitale

Il lockdown ha mostrato quanti passi avanti deve ancora fare il nostro Paese in tema di digitalizzazione. Per questo motivo il piano del governo punta superare il digital divide, ossia quel divario tra chi ha accesso alle nuove tecnologie e chi ne rimane escluso, e in questo senso si pensa a voucher per famiglie e imprese. Inoltre, ipotizza il governo, serve una rete nazionale unica in fibra ottica e a una Rete 5G che assicurino sempre un'ottima connessione, ovunque ci si trovi. Inoltre si vogliono promuovere i pagamenti digitali e il piano cash less, già tra gli obiettivi dell'esecutivo Conte.

Un Paese con infrastrutture più sicure ed efficienti

Al centro del rilancio del Paese anche il tema delle infrastrutture. A partire dalla rete ferroviaria e stradale, che il governo vuole migliorare in modo da avere un Paese iperconnesso. Si punta quindi al completamento dell'alta velocità per collegare Genova-Roma, Roma-Ancora e Roma-Pescara, ma anche di estenderla in Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia. Allo stesso tempo si parla di potenziamento del trasporto regionale. Un altro obiettivo è quello di completare l'intermodalità dei trasporti, partendo da ferrovie porti e aeroporti. Quindi manutenzione, digitalizzazione e aumento della capacità. Si parla inoltre di modernizzare la rete idrica (con il Piano Dighe e il Piano Acqua per l'Agricoltura) e quella dell'edilizia urbana e rurale (Progetto Rinascita Urbana). Si ipotizza il rafforzamento del bonus per il verde urbano privato. Ma non solo: il governo vuole promuovere anche il rilancio dell'impiantistica sportiva, incrementando il fondo Sport e Periferie.

Un Paese più verde e sostenibile

La questione green è al centro tanto dei programmi europei quanto di quello italiano. Il governo intende infatti investire nella transizione energetica, con l'implementazione dei progetti per le energie rinnovabili e l'accelerazione allo stesso tempo della decarbonizzazione. Si incentiva l'installazione dei pannelli fotovoltaici sugli edifici agricoli. Si parla inoltre di operare un risanamento ambientale, con bonifiche e il progetto Aria Pulita, e favorire una logistica verde in merito ai trasporti: quindi un trasporto pubblico locale più sostenibile e l'incremento delle piste ciclabili in città. Nel piano di Rilancio si parla anche di una mobilità dolce (con il progetto Italia in Bici) e di un efficientamento energetico di tutto il patrimonio pubblico. Propositi di questo tipo riguardano anche un più ampio modello economico: infatti, il governo si propone di sviluppare un'economia circolare attivando le direttive europee e la green economy con il progetto Zero Waste e la lotta agli sprechi. Infine si favorisce il capitale naturale, contrastando il consumo del suolo e avviando un piano straordinario di manutenzione del territorio forestale.

Un tessuto economico più competitivo

In questi giorni di Stati generali si sta parlando tanto di come rafforzare le imprese dopo il lockdown, ma non solo. Il presidente Conte ha infatti sottolineato che il rilancio del Paese non deve significare un ritorno alla situazione di stagnazione economica che già viveva il Paese prima dell'emergenza. Il governo vuole ora rafforzare le proprie imprese, sostenere l'export, ma allo stesso tempo attrarre gli investimenti sia dall'Italia che dal resto del mondo. Si parla di potenziare il piano per la transizione 4.0, rilanciare l'immagine del Paese all'estero e rafforzare il ruolo di Invitalia per gli investitori stranieri. All'attenzione delle istituzioni, tuttavia, non ci sono solo la crescita economica, ma anche i temi di qualità del lavoro (rimodulando gli orari di lavoro e favorendo lo smart working), tutela del reddito e dei lavoratori (in particolare il salario minimo e la lotta al caporalato), così come il sostegno alle transizioni occupazionali.

Piano di sostegno alle filiere produttive

Sostenere le imprese significa anche garantire il supporto dello Stato a quei settori che sono stati particolarmente colpiti dalla pandemia. In primis quindi il turismo, tra i comparti economici che hanno subito maggiormente l'impatto dei divieti agli spostamenti e delle misure contenitive. In questo senso si punta anche al restauro e alla valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico, in modo da attrarre i turisti stranieri (e non) a soggiornare nel nostro Paese. Il turismo non è però l'unico settore che il governo si trova a sostenere dopo l'emergenza: nel piano di Rilancio, infatti, sono anche integrati sostegni ai comparti delle automotive, favorendo il passaggio a veicoli meno inquinanti, e alla filiera agroalimentare, attuando il Green Deal e migliorando le performance climatiche e ambientali delle produzioni. Infine, si pensa anche a un piano nazionale per quanto riguarda la produzione dell'acciaio.

Una Pubblica Amministrazione al servizio dei cittadini

La pandemia ha anche evidenziato alcune difficoltà in merito al funzionamento degli uffici pubblici. Per questo, nel piano di rilancio il governo afferma di voler promuovere una sburocratizzazione della Pubblica Amminisrazione. Non solo: questa deve anche comprendere un'opera di digitalizzazione. In particolare si parla di  E-procurement e di formazione del personale e valorizzazione delle competenze.

Investimento nella formazione e nella ricerca

L'Italia post-Covid è un Paese che investe nella ricerca, afferma il governo. Al centro del piano di rilancio, infatti, c'è l'obiettivo di innovare i sistemi di istruzione e di ricerca, sempre garantendo il diritto allo studio dei cittadini e modernizzando le infrastrutture scolastiche. Vanno poi adeguate le competenze alle esigenze dell'economia e dalla società, e in questo senso va promosso un avvicinamento tra il mondo accademico e della ricerca a quello delle imprese. Non devono solo essere rafforzati i legami tra la ricerca e il mondo della lavoro: la stessa società deve potersi avvicinare alla ricerca, tramite la divulgazione scientifica tra la popolazione e la cooperazione con il Terzo Settore. Allo stesso modo si deve rafforzare la cooperazione internazionale nella formazione e nella stessa ricerca.

Un'Italia più equa e inclusiva

In futuro bisognerà guardare con occhi diversi alla tutela della salute. Si dovrà quindi pensare a rafforzare le reti sanitarie nei territorio, così come i servizi di prevenzione, integrando in modo migliore le politiche sanitarie e quelle sociali. Ma si dovranno portare avanti molti altri obiettivi, tra cui il sostegno alla natalità, alla genitorialità e alla famiglia (con l'assegno universale); si dovranno promuovere speciali garanzie per i più piccoli e allo stesso tempo supportare i giovani e lavorare per l'inclusione delle persone con disabilità. Un altro elemento importante contenuto nel piano di rilancio è quello dell'empowerment femminile, incentivando l'occupazione e l'imprenditorialità delle donne. Infine si dovrà implementare la coesione territoriale, promuovendo un piano per il Mezzogiorno che contribuisca a creare un fisco vantaggioso per il Sud.

Un'ordinamento giuridico più moderno

Nel piano di rilancio sono incluse anche delle importanti riforme, tra cui quella della giustizia, e in particolare per quanto riguarda il codice civile e il diritto societario. Si parla anche di una revisione del codice dello sport e di una riforma delle procedure di amministrazione straordinaria delle grandi imprese. Infine, si sottolinea l'importanza di una riforma fiscale in concomitanza con la lotta all'evasione.

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