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Processo Mills: il giorno della sentenza. Berlusconi non è in aula

La sentenza potrebbe arrivare già questa sera. Il Cavaliere non è in aula e, a meno di clamorose sorprese, non arriverà. Il pm De Pasquale aveva chiesto la condanna a 5 anni di reclusione.
A cura di Alfonso Biondi
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Berlusconi lascia il Palazzo di giustizia

E' iniziata l'ultima udienza del processo Mills. La sentenza potrebbe arrivare già questa sera. Silvio Berlusconi, imputato per corruzione in atti giudiziari, in aula non c'è e, salvo ripensamenti dell'ultim'ora, non ci sarà. L'avvocato Niccolò Ghedini ha preso a parlare dopo aver interrotto la sua arringa nell'udienza dello scorso 15 febbraio. Dopo di lui Piero Longo, l'altro legale dell'ex Presidente del Consiglio.

La memoria difensiva di Berlusconi– Dopo la nota diffusa ieri, nella quale lamentava di avere il record universale di procedimenti e udienze, il Cavaliere rincara la dose nella sua memoria difensiva, pubblicata da Il Giornale. "L'attuale capo di imputazione costituisce un radicale e profondo rimaneggiamento costruito ad arte dal pubblico ministero"- scrive Berlusconi, sottolineando che "se un tribunale non vuole ascoltare i testimoni della difesa e ammette solo quelli dell'accusa, è ovviamente impossibile pervenire a una sentenza giusta". Nelle conclusioni, infine, Berlusconi dice di aver il diritto aspettarsi "non una sentenza di prescrizione, ma invece una sentenza di piena assoluzione".

La memoria del pm De Pasquale- Nella memoria depositata dal pm De Pasquale si legge che non era possibile sottoporre a indagine David Mills già nel 1995, così come aveva obiettato la difesa, perché la scoperta della falsificazione di documenti a favore del gruppo Fininvest da parte dell'avvocato inglese venne fatta solamente a distanza di anni. Gli avvocati difensori del Cavaliere, invece, sostengono che se Mills fosse stato indagato nel 1995 e sentito in tale veste, sarebbe poi stato impossibile  accusarlo di falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari.

Berlusconi rischia 5 anni di carcere- Nell'udienza dello scorso 15 febbraio il pubblico ministero Fabio De Pasquale aveva chiesto per Berlusconi una condanna a 5 anni di carcere. La Presidenza del Consiglio, da canto suo, ha chiesto al Cavaliere un risarcimento di 250mila euro perché il reato di corruzione in atti giudiziari, individuato dalla Corte di Cassazione nel processo gemello a questo e che ha visto prescritto David Mills, ha cagionato danni di immagine alla Presidenza del Consiglio e alla Pubblica amministrazione.

AGGIORNAMENTO ore 12.50- I giudici sono riuniti in Camera di Consiglio e la sentenza dovrebbe essere emessa attorno alle 15. I legali di Silvio Berlusconi hanno chiesto l'assoluzione per il loro assistito perché "il fatto non sussiste".

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