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Processo Mediatrade, la Cassazione chiede il proscioglimento per Berlusconi

Va confermato il non luogo a procedere “perche’ il fatto non sussiste” pronunciato dal gup di Roma nei confronti del Cavaliere, nell’ambito del filone romano dell’inchiesta Madiatrade. E’ la richiesta del sostituto pg di Cassazione, Gioacchino Izzo.
A cura di Biagio Chiariello
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Il procuratore generale della Cassazione, Gioacchino Izzo, ha chiesto il rigetto del ricorso della Procura di Roma sulla riapertura del processo a carico di Silvio Berlusconi, il figlio Pier Silvio e altri imputati coinvolti nel filone romano dell'inchiesta sui diritti Mediaset. Il "non luogo a procedere" del processo, che faceva seguito alla stessa decisione sul filone principale del processo a Milano, è stato pronunciato il 27 giugno 2012 dal gup del tribunale di Roma il Cavaliere che, insieme agli altri imputati, aveva presentato ricorso la procura romana. Berlusconi  era stato prosciolto dal gup di Roma dall'accusa di frode fiscale "perchè il fatto non sussiste, per essere la prova del ‘fatto reato' insufficiente e comunque contraddittoria". Nel ricorso i magistrati romani hanno fatto riferimento alla attività di "intermediazione di Frank Agrama", ritenuto dall'accusa ‘socio occulto' di Berlusconi, spiegando che "tale meccanismo" è "stato patologicamente sfruttato per consentire una sovrafatturazione degli acquisti finali", dei diritti tv, "con creazione di fondi extracontabili". Il procuratore generale (pg) della Cassazione, tuttavia, ha ritenuto infondate le argomentazioni del ricorso e ne ha chiesto il rigetto o la dichiarazione di inammissibilità. A questo punto saranno i giudici della Corte Suprema a decidere se riaprire il caso.

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