Processo Mediaset, le motivazioni della sentenza: “Berlusconi ideatore della frode”

Sono state depositate dalla Corte di Cassazione le motivazioni della sentenza con la quale si è disposta la condanna a 4 anni di carcere per Silvio Berlusconi per la frode fiscale nella questione dei diritti tv acquistati da Mediaset. Per i giudici il Cavaliere è "l'ideatore del meccanismo del giro dei diritti che a distanza di anni continuava a produrre effetti (illeciti) di riduzione fiscale per le aziende a lui facenti capo in vario modo", ma soprattutto non è possibile che sia vittima di una truffa. Scrivono i giudici: "Appare inverosimile la ricostruzione che vorrebbe tratteggiare una sorta di colossale truffa ordita per anni ai danni di Berlusconi (proprio in quello che è il suo campo d'azione e nel contesto di un complesso meccanismo da lui stesso strutturato e consolidato) da parte di personaggi da lui scelti e mantenuti, nel corso degli anni, in posizioni strategiche e nei cui confronti non risulta essere mai stata presentata alcuna denuncia. Non è dunque verosimile che qualche dirigente di Fininvest Mediaset abbia subito per vent'anni truffe per milioni di euro senza accorgersene".
In definitiva, secondo l'intero collegio della Suprema Corte (che ha firmato le motivazioni): "Appare pacifica e diretta riferibilità a Berlusconi della ideazione, creazione e sviluppo del sistema che consentiva la disponibilità del denaro separato da Fininvest e occulto, per un sistema che ha permesso di mantenere e alimentare illecitamente disponibilità patrimoniali estere presso conti correnti intestati ad altre società che erano a loro volta intestate da fiduciarie di Berlusconi".