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Primarie centrosinistra, Bersani vince: le reazioni della politica

Dopo il ballottaggio tutti d’accordo sul successo delle primarie come grande esercizio di democrazia. Nel centrosinistra Vendola chiede una svolta a sinistra ma molti sono convinti che non vada sprecato il milione di persone che ha votato Renzi.
A cura di Antonio Palma
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Primarie centrosinistra, Bersani vince: le reazioni della politica

Il giorno dopo il ballottaggio delle primarie del centrosinistra tutti concordano che questa competizione sia stata una grande prova di democrazia, anche perché i numeri dell'affluenza alle urne, soprattutto in un momento di disaffezione alla politica, ha dato un peso ancora più significativo alla scelta del candidato premier alle prossime elezioni. Per dirla come Prodi dopo queste primarie “Bersani è fortissimo”, proprio perché sicuro di quel 60% di lettori di sinistra che lo ha scelto, in questo modo c’è stato quindi “un risultato chiaro, un mandato forte di cui c'era bisogno” come ha dichiarato d’Alema. Il Presidente del Copasir, annunciando che manterrà la sua promessa di non candidarsi alle politiche, aggiunge “Bersani aveva il compito di unire le forze, più la leadership è legittimata meglio si può lavorare per unire tutte le forze e andare alla campagna elettorale”.

Il Pdl guarda con invidia le Primarie – I complimenti per la competizione sono arrivati anche dagli altri leader di partito, a partire da Casini che ha commentato con un tweet  queste primarie, “la competizione democratica è sempre un valore” ha detto il leader dell'Udc. Parole molto simili a quelle del sindaco Alemanno che, augurandosi primarie anche per il Pdl, ha dichiarato “grande prova di democrazia per le primarie del centrosinistra”, aggiungendo però che “ha vinto la sinistra più vecchia”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Meloni per la quale “il risultato dimostra come vinca la sinistra ortodossa e più conservativa”, anche se ha voluto complimentarsi con “Bersani che ha scelto la strada delle primarie, strada che poteva anche non imboccare”.

Gli elettori di Renzi non devono disperdersi – Anche per gli sconfitti di queste primarie, la consultazione  è giudicata come un successo per il futuro della coalizione. I renziani ad esempio invitano Bersani “ad ascoltare Renzi e soprattutto quel  40% di lettori che si è riconosciuto in lui” come hanno dichiarato Parisi e Ichino  sicuri che per le lezioni “Bersani ha bisogno delle idee di Renzi e del milione di persone che Renzi ha saputo mobilitare”. Complimenti a al Sindaco di Firenze sono arrivati anche dai tanti che appoggiavano Bersani e che lo invitano adesso a mobilitarsi per le elezioni, come ad esempio Letta convinto che bisogna “includere Renzi per portare al voto e non disperdere questo milione di votanti”  e che  “Renzi deve venire a Roma e deve avere  ruolo importante magari anche al governo”. Lo stesso Prodi invita Renzi a continuare con il rinnovamento, e anche il "nemico" D’Alema lo invita ad “utilizzare il successo avuto alle primarie alle prossime elezioni politiche” .

Vendola chiede una svolta a sinistra – I maggiori complimenti però vanno al vincitore al quale tutti hanno riconosciuto la serietà e la volontà di impegnarsi per fare primarie vere, senza avere paura, “il merito di aver tenuto delle primarie vere è tutto di Bersani” ha commentato ad esempio Civati. Tutti ora concordano che “Bersani è in grado di fare sinesi tra le diverse istanze” cioè che sarà in grado di mettere insieme Renzi e Vendola, come afferma Letta. Proprio il Governatore della Puglia, ieri era entusiasta per il risultato del ballottaggio, consapevole di aver avuto un ruolo non marginale per la netta vittoria del Segretario al secondo turno. Vendola è convinto  che“questo voto chiede una svolta a sinistra”, aggiungendo che ciò “non significa bandiere rosse, ma  sostenere la domanda interna, liberare gli investimenti dai vincoli ragioneristici, keynesianamente, aprire migliaia di cantieri, non per costruire piramidi, ma per risanare scuole, strade, territorio". Vendola vuole un cambio radicale dell’Agenda Monti e punta tutto su Bersani che “rappresenta una sinistra moderna e ancorata al mondo del lavoro, una persona perbene, uno dei rari politici di lungo corso senza cinismo."

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