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Prescrizione, Renzi non sa più come minacciare il governo senza farlo cadere

“Se davvero presenteranno decreto o emendamento su prescrizione noi voteremo contro. Si tengano le loro poltrone, noi ci teniamo i nostri valori. Sui diritti dei cittadini non si fanno pasticci da azzeccagarbugli”: così Matteo Renzi continua la sua campagna contro la riforma della Giustizia del ministro Alfonso Bonafede. Ma se la maggioranza decidesse di blindare la legge con un voto di fiducia, Italia Viva non potrebbe permettersi un autogol.
A cura di Annalisa Girardi
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"Per giorni hanno detto che Italia Viva avrebbe mollato e che mi sarei venduto per due poltrone. Fake news! Non si molla! Se davvero presenteranno decreto o emendamento su prescrizione noi voteremo contro. Si tengano le loro poltrone, noi ci teniamo i nostri valori. Sui diritti dei cittadini non si fanno pasticci da azzeccagarbugli. A testa alta": con queste parole il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, continua la sua campagna contro la riforma del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

Il nodo della prescrizione rimane quindi un motivo di scontro nella maggioranza. Movimento Cinque Stelle, Partito democratico, e Liberi e Uguali starebbero cercando di inserire l'accordo raggiunto sulla legge Bonafede in un emendamento al Milleproroghe, su cui domani si avvierà la discussione alla Camera, blindandolo con un voto di fiducia al governo, sul quale Renzi non può fare autogol. Fonti di Italia Viva affermando: "Dopo che per tre giorni gli spin del Pd avevano spiegato che Renzi era nell'angolo oggi emerge la verità: quel che resta della maggioranza non ha ancora deciso che cosa fare sul Lodo Annibali. E Italia Viva non indietreggia. Se ci sarà la richiesta di un voto di fiducia sul Governo, Italia Viva rilancerà sulla mozione di sfiducia al Senato dove Renzi è convinto di portare tutti i voti di Italia Viva, le opposizioni (difficile ipotizzare il soccorso azzurro proprio sulla giustizia) e qualcuno anche del Pd. Il ministro Bonafede sarebbe costretto a dimettersi".

La fiducia al ministro Bonafede

La prossima mossa dei renziani, che vogliono ostacolare in tutti i modi l'emendamento al Milleproroghe senza votare contro il governo (in cui siedono), potrebbe quindi essere una mozione di sfiducia individuale contro il Guardasigilli. Se il governo dovesse quindi chiedere la fiducia sul Milleproroghe, Italia Viva presenterà la sua mozione al Senato. Ma il capogruppo dei pentastellati alla Camera, Davide Crippa, non ci sta e in una nota afferma: "Sfiduciare il ministro Bonafede significa sfiduciare l'intero Governo. Italia Viva, invece di continuare a minacciare e provocare, si assuma le sue responsabilità e dica se vuole uscire dalla maggioranza. Noi continuiamo a lavorare, con senso di responsabilità, per accorciare la durata dei processi e dare tempi certi alla giustizia".

E Renzi intanto afferma: "A proposito di prescrizione: leggo commentatori e colleghi degli altri partiti che si augurano che noi molliamo il colpo. Molto semplicemente: al momento c’è una soluzione intelligente per prendere tempo e approfondire le varie mediazioni. Si chiama Lodo Annibali, è un emendamento del Mille Proroghe e serve per approfondire i temi in discussione. Se invece si vuol fare un pasticcio da azzeccagarbugli, che secondo ex presidenti della Consulta è chiaramente incostituzionale, noi non lo votiamo. Tutto qui, semplice no? E dire che basterebbe approvare il Lodo Annibali. Ma rischiare una crisi – per alcuni dei nostri ex riformisti ora giustizialisti – è meglio che dare ragione a Italia Viva".

Le polemiche su Milleproroghe e prescrizione

Il capo politico reggente del M5s, Vito Crimi, difendendo l'accordo tra la maggioranza, attacca i renziani e accusa: "Qualcuno oggi tra le fila di Italia Viva chiama in causa il ministro Bonafede con accenti totalmente fuori luogo. Gli attacchi e le costanti minacce sono inaccettabili: se intendono aprire la crisi di governo lo si dica chiaramente e si faccia secondo modi e procedure istituzionali. A quel punto gli italiani sapranno chiaramente chi vuole fare il loro interesse e chi no". Tenta di calmare le acque la ministra Teresa Bellanova: "Non vogliamo far cadere il governo: vogliamo contribuire a risolvere i problemi. Si blocchi tutto, si ragioni insieme su una soluzione", ha detto la presidente di Italia Viva.

Non è ancora chiaro come si comporterà quindi Italia Viva, che continua a rimarcare la volontà di andare fino in fondo nella battaglia contro la prescrizione, ma non voterà contro la fiducia ad un governo di cui fa parte. Il coordinatore nazionale di Italia Viva, Ettore Rosato, ieri affermava via social: "Sulla prescrizione, (lo dico in particolare a giornalisti, commentatori, colleghi di maggioranza al governo) noi contrasteremo qualsiasi forzatura istituzionale e non ci sarà nessuna marcia indietro e nessun tipo di accordo che vada a contrastare i principi costituzionali. Utilizzare il Milleproroghe per modificare il diritto penale sarebbe uno scandalo. L’unica soluzione è il prudente rinvio previsto dal Lodo Annibali. Ogni altra soluzione vedrà Italia Viva votare convintamente contro".

A margine dell'apertura della sede di Italia Viva a Roma, tuttavia, ai microfoni di Fanpage.it Rosato si è mostrato più cauto: "Se c'è una possibilità di incontro all'interno della maggioranza, bene. Noi non abbiamo voglia di litigare con nessuno. Capisco che voi (parlando ai giornalisti, ndr) vogliate il sangue, ma noi no. C'è chi desidera il sangue in politica, ma noi no".

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