Prato, si dimette la sindaca di centrosinistra Ilaria Bugetti: è indagata per corruzione

A Prato la sindaca del Partito democratico Ilaria Bugetti, indagata per corruzione, ha deciso di dimettersi dalla guida della città. L'annuncio è arrivato in serata, quando la sindaca ha convocato una giunta straordinaria per comunicare ai suoi assessori la volontà di rassegnare le dimissioni.
Una settimana fa Bugetti aveva ricevuto un avviso di garanzia dalla procura di Firenze che la informava di essere indagata per il reato di corruzione. Oltre a lei, è indagato con le stesse accuse anche l'imprenditore Riccardo Matteini Bresci. Per la sindaca i magistrati hanno chiesto gli arresti domiciliari, sui quali deciderà il gip dopo l'interrogatorio fissato per lunedì mattina.
Ieri Bugetti aveva detto pubblicamente di voler dimostrare la sua innocenza e di voler proseguire con il mandato, nonostante le proteste delle opposizioni. Oggi è arrivato il dietrofront con la decisione di lasciare l'incarico. La sindaca dovrà ora rassegnare ufficialmente le dimissioni al consiglio comunale. Da regolamento, queste potranno essere ritirate in un periodo di 20 giorni. Dopodiché sarà il ministero dell'Interno a nominare un commissario prefettizio che subentrerà alla sindaca dimissionaria sino alla convocazione di nuove elezioni comunali.
In una lettera Bugetti ha dichiarato di aver preso questa scelta per "profondo rispetto istituzionale" nei confronti dell'amministrazione e della magistratura e per affrontare "con serenità" le "imminenti fasi giudiziarie". La prima cittadina si è detta "pienamente convinta" di "poter dimostrare e documentare la totale estraneità rispetto agli addebiti che mi sono mossi".
Intanto il Partito democratico toscano ha mostrato la sua vicinanza alla sindaca, definendo le dimissioni un gesto che "non hanno soltanto un valore rispetto all'iter giudiziario" ma una dimostrazione "di amore e di affetto verso Prato". La scelta di dimettersi, ha ribadito Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale Pd, è "un grande atto di responsabilità e di rispetto verso le istituzioni e la magistratura. Una scelta difficilissima, sul piano umano e politico, che dimostra il suo senso dello Stato e l'amore per Prato".
Per la capogruppo in Regione Toscana del M5S, Irene Galletti si apre "una fase nuova, che richiede responsabilità, trasparenza e pieno senso delle istituzioni. È un passaggio delicato che impone scelte coerenti con i principi della legalità e dell'interesse pubblico", ha dichiarato in una nota,
Attacca, invece, il numero due di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli. "Non c'è solo un ‘caso Bugetti', e neanche solo un ‘caso Prato. In Toscana un sistema di potere è arrivato al capolinea per troppa autoreferenzialità e poca trasparenza. Un sistema opaco, lontano dai cittadini e distratto dal bene comune per troppo tempo è sopravvissuto a liti interne e alla cura di soli interessi personali", ha dichiarato il responsabile organizzativo di FdI. "Un'uscita di scena – rimarca anche la Lega – che sa tanto di ammissione di responsabilità, a pochi giorni dall'interrogatorio del gip che doveva confermare gli arresti domiciliari".
Secondo quanto si apprende anche il vicesindaco di Prato Simone Faggi (Pd) sarebbe stato raggiunto nella giornata di oggi da un avviso di garanzia per false attestazioni al pubblico ministero nell'ambito dell'inchiesta della procura di Firenze che ha coinvolto la prima cittadina di Prato Ilaria Bugetti.