Ponte sullo stretto, firmato contratto: Eurolink rischia 1 milione di euro per ogni giorno di ritardo nei lavori

Dopo l'approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina da parte del Cipess (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile), è stato firmato l'atto aggiuntivo al contratto originario tra la concessionaria Stretto di Messina (Stazione appaltante) e il contraente generale Eurolink, guidato da Webuild, per avviare la costruzione dell'opera – con un valore di oltre 13 miliardi – e dei suoi collegamenti stradali e ferroviari. Il contratto prevede penali sia per la parte pubblica che per quella privata, nel caso in cui si venisse meno all'impegno di realizzare l’opera. Il consorzio Eurolink dovrà pagare un milione di euro per ogni giorno di ritardo e versare una cauzione di 650 milioni.
Secondo la tabella di marcia del ministro Salvini, l'infrastruttura dovrebbe essere percorribile tra il 2032 e il 2033, e i cantieri dovrebbero partire da settembre.
Cosa prevede l'atto aggiuntivo del contratto per il Ponte sullo Stretto
L'atto aggiuntivo, che sarà efficace dopo i giudizio della Corte dei Conti e dopo la pubblicazione della delibera del Cipess in Gazzetta ufficiale, prevede delle penali sia per la parte pubblica che per i privati. In pratica, in caso di blocco dei lavori per responsabilità di Stretto di Messina ovvero nel caso di recesso da parte della Società, la misura della penale che sarebbe applicata è pari al 5% dei lavori non eseguiti fino ad un massimo dei quattro quinti del valore del contratto.
La penale prevista viene illustrata dalla stessa società, la quale precisa che si tratta "della metà del valore (10%)" previsto dall'art. 123 del Codice Appalti. Ad ulteriore tutela dell'interesse pubblico, l'atto aggiuntivo "prevede penali anche a carico del Contraente generale in caso di inadempimenti contrattuali che possono arrivare a superare ampiamente il milione di euro per ogni giorno di ritardo", sottolinea la società, aggiungendo che è prevista anche "una cauzione di oltre 650 milioni di euro" a garanzia degli impegni del Contraente generale, "escudibile in caso di inadempimento".
Secondo il leader di Avs Angelo Bonelli le tempistiche però sono anomale: "Le risposte di questi giorni evidenziano un’indifferenza rispetto alle procedure. Firmare un contratto, che impegna lo stato oltre 13,5 miliardi prima della pubblicazione in Gazzetta ufficiale e prima del parere della Corte dei conti è un atto di non rispetto delle istituzioni che sono chiamate a dare un parere. Il messaggio è chiaro noi abbiamo deciso voi non potete che siglare".
Polemiche dopo il crollo del parapetto del Ponte di San Giuliano in Sicilia
Dopo il violento nubifragio in Sicilia, a Randazzo è stata evitata per un soffio una tragedia. Le barriere di contenimento del ponte, che collega Randazzo con Santa Domenica Vittoria, sui Nebrodi, sono crollate, mentre alcune auto percorrevano il viadotto. E subito le opposizioni evidenziato le carenze strutturali nelle strade dell'isola, che imporrebbero interventi urgenti prioritarie rispetto alla costruzione di un collegamento tra Messina e Reggio Calabria.
"Il ministro Salvini venga in Sicilia e faccia un sopralluogo sul Ponte San Giuliano, quello che è crollato mentre lui era impegnato a fare passerelle e ad apparire sui social per parlare del fantomatico Ponte sullo Stretto", attacca Michele Catanzaro capogruppo del Pd all'Ars. "Qui il tema non riguarda neanche più la priorità del Ponte di Messina rispetto ad altre infrastrutture più urgenti – aggiunge Catanzaro – ormai la situazione è talmente grave che mentre si fanno progetti miliardari sulle nostre tasche, la strada frana sotto i piedi. Ma Salvini e soci se ne fregano, per loro conta solo il business… politico, elettorale e imprenditoriale".
"In Sicilia ci sono ponti che crollano, comunità che rischiano di restare isolate, cittadini privati dei servizi essenziali, eppure il governo continua a destinare 15 miliardi di euro a un'opera assurda, inutile e ambientalmente devastante come il Ponte sullo Stretto di Messina. È il simbolo perfetto della distanza tra la propaganda e la realtà quotidiana degli italiani", dice Angelo Bonelli, deputato AVS e co-portavoce di Europa Verde.
"Il Ponte San Giuliano è andato di nuovo fuori uso dopo un violento nubifragio. Non è la prima volta: già nel 2021 aveva subito danni gravissimi. E oggi, nel 2025, siamo ancora al punto di partenza: parapetti crollati, viabilità interrotta, rischio idrico e comunità isolate. Con un decimo di quanto stanziato per il Ponte sullo Stretto, potremmo mettere in sicurezza centinaia di infrastrutture viarie in Sicilia, garantire mobilità sicura, tutelare i diritti dei siciliani, ma evidentemente questo governo preferisce lo sperpero di risorse pubbliche alla manutenzione reale, quella che non fa notizia ma salva vite e territori", sottolinea il deputato.