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Polemica sullo spot Bulgari nelle Cave di marmo di Carrara: Europa Verde chiede di ritirare il video

Uno spot della celebre marchio del lusso Bulgari, girato nelle Cave di marmo delle Alpi Apuane, ha generato indignazione tra gli ambientalisti. Con una lettera aperta Europa Verde si rivolge al presidente Paolo Bulgari e al Ceo Jean-Christophe Babin per chiedere di ritirare la pubblicità, chiedendo all’azienda di “mostrare attenzione e considerazione per l’ambiente”, e di schierarsi “apertamente a favore delle Alpi Apuane”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Pochi giorni fa è stato lanciata una pubblicità molto suggestiva di Bulgari, celebre marchio italiano del settore del lusso famoso in tutto il mondo, girata sulle Alpi Apuane. Il filmato serviva a far conoscere l'ultimo profumo della casa. Il set scelto dall'azienda, che produce anche gioielli, orologi e borse, è il bellissimo scenario delle Cave di marmo di Carrara. Una location che di certo potrebbe avere un forte potere di richiamo per i turisti e di cui potrebbe giovare anche il territorio: nel video viene mostrata una modella che cammina lentamente in questo santuario naturale in mezzo ai blocchi di marmo, avvolta da una polvere bianchissima, e si immerge in una pozza d'acqua.

"Siamo sicuri che non sia un boomerang abbinare il proprio nome a quello che è stato definito ‘il più grande disastro ambientale d'Europa'?". Se lo chiede, pubblicando il video dello spot su Facebook, Eros Tetti (Europa Verde Toscana), fondatore del movimento ‘Salviamo le Apuane', che insieme a Francesco Alemanni (Europa Verde) ha inviato una lettera aperta al presidente Paolo Bulgari e al Ceo Jean-Christophe Babin per chiedere di ritirare lo spot. I due esponenti dei Verdi, pur riconoscendo la potenza evocativa delle immagini, ricordano che nel documentario canadese ‘Antropocene', realizzato nel 2018, le cave di Carrara vengono considerate uno dei 43 peggiori disastri ambientali causati dall'uomo: "Un biglietto da visita tutt’altro che lusinghiero per la più importante azienda italiana attiva nel settore dei prodotti di lusso".

In molti, spiegano ancora, "nel vasto e articolato fronte di difesa delle Alpi Apuane, devastate da oltre 300 cave per la produzione di carbonato di calcio e marmo per l’artigianato, si sono indignati davanti a un abbinamento che sembra trovare bellezza nella devastazione".

"Come ecologisti non possiamo accettare tali mistificazioni – seppur probabilmente involontarie – sulla distruzione di un ecosistema unico al mondo, hot spot di biodiversità, Geoparco globale UNESCO, che, come tale, dovrebbe essere protetto e rispettato", scrivono ancora in un passaggio.

Ecco la Lettera di Europa Verde:

Gentile Sig. Bulgari, Gentile M. Babin,

vi indirizziamo questa lettera dopo aver visionato il vostro ultimo spot, quello girato nelle Cave di marmo di Carrara.

Benché non si possa che riconoscere la straordinaria bellezza delle immagini, evocative del Made in Italy di lusso che il vostro marchio rappresenta nel mondo, non possiamo esimerci dal mettervi in guardia da quello che le Cave hanno rappresentato e rappresentano per la Toscana, per l’Italia e per il mondo.

Nel film documentario canadese Antropocene – L'epoca umana, realizzato nel 2018 dai registi Jennifer Baichwall e Nicholas de Pencier insieme al fotografo Edward Burtynsky per denunciare i disastri ambientali planetari dovuti all’azione distruttiva dell’uomo, le cave di Carrara in cui è ambientato il vostro spot vengono descritte come uno dei 43 peggiori scempi ambientali compiuti dall'uomo nel mondo intero: un biglietto da visita tutt’altro che lusinghiero per la più importante azienda italiana attiva nel settore dei prodotti di lusso.

Molti, infatti, nel vasto e articolato fronte di difesa delle Alpi Apuane, devastate da oltre 300 cave per la produzione di carbonato di calcio e marmo per l’artigianato, si sono indignati davanti a un abbinamento che sembra trovare bellezza nella devastazione.

Come ecologisti, non possiamo accettare tali mistificazioni – seppur probabilmente involontarie – sulla distruzione di un ecosistema unico al mondo, hot spot di biodiversità, Geoparco globale UNESCO, che, come tale, dovrebbe essere protetto e rispettato. Non c’è davvero scusa che tenga, neanche quella della creazione di posti di lavoro, pochissimi se paragonati al danno irreversibile al territorio, alle falde acquifere e al paesaggio che saranno sicuramente le generazioni future a pagare.

Ecco, dunque, che siamo a chiedervi di ritirare lo spot. Alle ragioni appena illustrate, legate all’opportunità di abbinare il vostro marchio a un disastro ambientale di siffatta natura proprio mentre le coscienze ecologiste si stanno risvegliando in ogni angolo del mondo, ne sommiamo un’altra che viaggia su un binario speculare: quello di mostrare attenzione e considerazione per l’ambiente, schierandovi apertamente a favore delle Alpi Apuane. Questo sì che sarebbe un vero spot innovativo, per l'azienda e per l'intera umanità!

Cogliamo l’occasione di questa lettera per portare all’attenzione delle Istituzioni un’istanza che caldeggiamo da tempo e che, come la pandemia stessa ci sta dimostrando, non è più rinviabile: che si avvii da subito una transizione ecologica ed economica di questo territorio e dei molti altri territori devastati dall’inquinamento in questa nostra meravigliosa Italia.

Ringraziandovi per l’attenzione e sperando di aver toccato nel profondo le vostre anime, vi inviamo cordiali saluti,

Eros Tetti, Europa Verde Toscana

Francesco Alemanni, Europa Verde

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