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Pnrr aumenta di 2,8 mld, da Commssione ok alla revisione del piano con capitolo su Repower Eu

Via libera dalla Commissione europea alla revisione del Pnrr, richiesta dall’Italia, che porta ad aumentare il totale complessivo del piano di 2,8 miliardi di euro. Lo ha annunciato il ministro per gli Affari Ue Raffaele Fitto nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi.
A cura di Annalisa Cangemi
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La Commissione ha valutato positivamente le modifiche al piano di ripresa e resilienza presentate dell'Italia, che includono un capitolo su RePowerEU, il capitolo più consistente tra quelli adottati dalla Commissione su tutti i piani presentati da Paesi Ue.  Il piano complessivo ha ora un valore di 194,4 miliardi di euro (122,6 miliardi di euro in prestiti e 71,8 miliardi di euro in sovvenzioni) e copre 66 riforme, sette in più rispetto al piano originale, e 150 investimenti. Lo ha annunciato l'esecutivo europeo. Ora la decisione definitiva sul via libera spetta al Consiglio Ue. 

Il Consiglio dovrebbe avere quattro settimane per approvare il parere della Commissione. L'approvazione del Consiglio consentirà all'Italia di ricevere 500 milioni di euro di prefinanziamento dei fondi RepowerEu. Nell'ambito del Recovery, l'Italia ha ricevuto finora 85,4 miliardi di euro: 24,9 miliardi di euro in prefinanziamenti e 60,5 miliardi di euro erogati in totale per i primi tre pagamenti. Prossimamente è atteso anche il via libera sul pagamento della quarta rata del Pnrr.

"Alle 16 la Commissione europea ha dato l'ok alla revisione del Pnrr, rivisto e integrato. È il frutto di un confronto molto intenso e costruttivo. Da parte nostra c'è soddisfazione e ringraziamento per il metodo e l'approccio portato avanti con la Commissione europea", ha detto Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Il lavoro è molto articolato, ha comportato la modifica di 145 obiettivi all'interno del piano", ha aggiunto.

"Noi abbiamo non solo rispettato i termini, ma abbiamo avuto modo di affrontare un Piano molto complesso per la dimensione: la differenza tra il nostro Pnrr e quello degli altri Paesi è nei numeri. Il Piano aumenta di dimensioni per la quota di finanziamento sul RePower, pari a 2,7 miliardi di euro, più una piccola unità di calcolo di altri 100 milioni di euro per complessivi 2,8 miliardi di euro", ha spiegato. Inoltre, "abbiamo implementato la dimensione delle riforme: esistono sette nuove riforme che si aggiungono a alle cinque già previste all'interno del Repower", ha annunciato.

"Nella comparazione con gli altri piani nazionali, nonostante il nostro Pnrr sia il più ampio, il nostro Paese è l'unico che ha chiesto il pagamento della quarta rata e se tutto va come ci aspettiamo riceverà il pagamento entro fine anno", ha detto ancora- "Il Pnrr – ha ricordato – ha all'interno tre fonti di finanziamento: 68 mld a fondo perduto, 122 miliardi a debito e il fondo complementare da 30 miliardi. È un piano per oltre 150 miliardi a debito" e le modifiche dipendono "non solo dalle necessità per lo scenario modificato ma anche dall'obiettivo strategico di implementare la crescita, perché solo con la crescita si creano le condizioni per rientrare dal debito. È un messaggio di serietà e credibilità, una grande sfida per il Paese e l'Ue e credo possa essere un modello su cui costruire le politiche di sviluppo".

"Il Governo mette a disposizione della crescita economica italiana altri 21 miliardi di euro, in pratica una seconda manovra economica in gran parte destinata allo sviluppo e alla competitività del tessuto produttivo italiano. Abbiamo lavorato a una legge di Bilancio consapevoli che parallelamente stavamo trattando con la Commissione europea la revisione del Pnrr. Infatti, da sempre il nostro ragionamento è stato quello di considerarli entrambi come due parti di un’unica strategica di politica economica: la necessità di assicurare la piena complementarità tra le politiche ordinarie e il Pnrr è stata da sempre un obiettivo di questo Governo", ha dichiarato, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso dell'incontro a Palazzo Chigi tra Governo e associazioni datoriali sulla legge di Bilancio.

Le novità del Pnrr

Il Pnrr rimodulato e approvato dalla Commissione europea passa da una dotazione finanziaria iniziale di 191,5 a 194,4 miliardi, spiega una nota diffusa da Palazzo Chigi. L'incremento dipende da: 2,7 miliardi di quote ETS; 146 milioni (aggiustamento Pil). La riprogrammazione complessiva operata è pari a 21,4 miliardi di euro, di cui 2,8 miliardi di risorse aggiuntive; 11,5 miliardi rinvengono da risorse assegnate a misure in ritardo o inammissibili che sono state comunque rifinanziate in altri programmi; 9 miliardi da rimodulazioni all'interno del Piano per economie maturate da ribassi d'asta e adeguamenti dei progetti.

Dal capitolo di RePowerEu ai fondi per la transizione digitale delle imprese, dalla ricostruzione dell'Emilia Romagna ai fondi per le infrastrutture energetiche ai fondi per famiglie, giovani e lavoro.

Nella nota il governo presenta il nuovo Piano di Ripresa e Resilienza italiano, che "superando le numerose criticità attuative, consentirà al Governo di sostenere la crescita economica attraverso un più incisivo precorso di riforme e investimenti".

Risultano confermati i finanziamenti ai Comuni per i progetti in linea con le condizionalità e le tempistiche del Pnrr. Le Missioni del Piano salgono da 6 a 7, con l'introduzione del nuovo capitolo REPowerEU.

Le riforme, che sono parte essenziale del Pnrr e del percorso di modernizzazione del Paese, spiega la nota, passano da 59 a 66. Le 7 nuove riforme, di cui 5 relative al capitolo REPowerEU, includono:

  • il riordino degli incentivi alle imprese, con l'obiettivo di razionalizzare e fornire strumenti semplici ed efficaci al settore produttivo;
  • la coesione, per estendere alle politiche di sviluppo e coesione l'approccio orientato ai risultati;
  • il testo unico per le procedure in materia di energie rinnovabili;
  • la riqualificazione dei lavoratori (pubblici e privati), per l'innalzamento delle competenze in materia di energie rinnovabili;
  • la riforma dei Sussidi Ambientalmente Dannosi a partire dal 2026;
  • le misure per ridurre i costi di connessione alle reti del gas per gli impianti di produzione di biometano;
  • gli strumenti per le imprese per ridurre il rischio finanziario legato all'acquisto di energia da fonti rinnovabili.

Il nuovo Piano, in relazione agli investimenti, prevede il finanziamento di nuove misure, l'incremento di risorse a favore di altre, la riprogrammazione di alcuni interventi e l'utilizzo delle economie maturate.

Inprese

Nel capitolo imprese sono previsti 12,4 miliardi di euro così ripartiti:

1) Transizione 5.0: 6,3 miliardi di euro, attraverso lo strumento del credito di imposta, per sostenere la transizione verde e digitale delle imprese con misure su beni digitali (beni 4.0 materiali e immateriali), i beni necessari per l'autoproduzione e l'autoconsumo di energia prodotta da fonti rinnovabili e la formazione del personale in competenze per la transizione ecologica;

2) Supporto alle Pmi per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili: 320 milioni di euro per attivare un livello di investimenti pari ad oltre 600 milioni di euro con sovvenzioni per l'acquisto di sistemi e tecnologie digitali per la produzione di energia da fonti rinnovabili per l'autoconsumo, lo stoccaggio e l'accumulo;

3) supporto al sistema produttivo per la Transizione Ecologica, Tecnologie Net Zero e competitività e resilienza delle filiere produttive strategiche: 2,5 miliardi di euro per sostenere lo sviluppo delle filiere strategiche verso un'economia a zero emissioni, l'efficienza energetica dei processi produttivi e la sostenibilità;

4) Contratti di Filiera: 2 miliardi di euro nei settori agroalimentare, agricoltura e pesca;

5) Parco Agrisolare: 850 milioni di euro per pannelli fotovoltaici e sistemi intelligenti di consumo nelle aziende agricole e di allevamento;

6) Fondo tematico BEI per il turismo: 308 milioni di euro aggiuntivi

Ricostruzione Emilia-Romagna e Marche

Per la ricostruzione dell'Emilia-Romagna, Toscana e Marche sono previsti 1,2 miliardi di euro.

Reti e Infrastrutture

Alle reti e infrastrutture vanno 5,2 miliardi così ripartiti:

  • 1,8 miliardi per reti elettriche e per il gas, di cui: 450 milioni per il rafforzamento Smart Grid; 500 milioni per il Tyrrhenian link-est; 200 milioni per il collegamento Sardegna-Corsica-Italia; 60 milioni di euro per l' interconnessione elettrica Italia-Slovenia-Austria; 63,2 milioni per la resilienza climatica delle reti elettriche; 140 milioni per la digitalizzazione della rete di trasmissione nazionale; 375 milioni per la realizzazione della linea adriatica del gas Fase 1; 45 milioni di euro per il potenziamento Export Fase 1.
  • 1,024 miliardi per ridurre le perdite e la dispersione idrica. La misura finanza interventi di digitalizzazione delle reti idriche e la sostituzione delle condotte per la riduzione delle perdite idriche e per salvaguardare risorse d'acqua.
  • 1,165 miliardi per nuovi treni a emissioni ridotte, per il servizio pubblico universale, da destinare, a livello nazionale e livello regionale, al miglioramento dell'efficienza e della qualità del servizio;
  • 400 milioni per l'elettrificazione delle banchine portuali (Cold Ironing);
  • 921 milioni aggiuntivi per gli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici, la realizzazione di nuove scuole e l'estensione del tempo pieno. La misura consentirà di realizzare i metri quadri previsti nonostante l'incremento dei costi.

Famiglie

C'è poi per le famiglie un fondo di 1,381 miliardi, in favore dei nuclei a basso reddito e dei giovani, per l'efficientamento energetico degli immobili con una misura è disegnata in modo da superare le criticità e le distorsioni generate dal superbonus.

Giovani

Al capitolo giovani vanno 718 milioni, ci cui:

  • 238 milioni di euro aggiuntivi per sostenere la misura dello student housing e per confermare l'ambizione di creare 60.000 nuovi posti letto per studenti universitari entro giugno 2026;
  • 308 milioni aggiuntivi per il finanziamento di borse di studio per l'accesso all'università;
  • 100 milioni aggiuntivi per il supporto e lo sviluppo delle start up tecnologiche e digitali;
  • 72 milioni aggiuntivi per l'attivazione di corsi di dottorato triennali innovativi relativi alla pubblica amministrazione ed al patrimonio culturale, nonché l'estensione del numero di dottorati generici.
  • Viene rafforzata entro dicembre 2024 la disciplina del servizio civile universale.

Lavoro

Sul fronte del lavoro è previsto l'incremento di un 1 miliardo della dotazione finanziaria della Riforma GOL per l'accesso al mercato del lavoro degli individui e colmare il disallineamento tra domanda e offerta.

Salute

Per il capitolo salute ci sono 750 milioni di euro per l'assistenza domiciliare integrata e la telemedicina per rafforzare l'approccio territoriale e innovativo della riforma della sanità contenuto nel Pnrr. Viene poi rafforzata l'ambizione della Missione 6 attraverso misure tese ad ampliare la dotazione complessiva di grandi apparecchiature nelle strutture ospedaliere e in quelle della medicina territoriale.

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