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Elezioni europee 2024

Picierno (Pd): “Basta con il diritto di veto in Ue, servono riforme per un’Europa della solidarietà”

La vice presidente uscente del Parlamento europeo, Pina Picierno, è candidata con il Pd nella circoscrizione Meridionale alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno. Una priorità è la riforma del diritto di veto: “Sassoli ci ha mostrato un’Europa della solidarietà”, dice in un’intervista con Fanpage.it.
A cura di Antonio Musella
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Pina Picierno è l'attuale vice presidente del Parlamento Europeo, ed è ricandidata a Strasburgo per il Partito Democratico nelle prossime elezioni europee che si terranno l'8 e 9 giugno. In questa intervista a Fanpage.it ci racconta la sua visione futura dell'Unione Europea, e le necessità impellenti, come ad esempio la riforma del diritto di veto in seno al Consiglio Europeo. Secondo l'esponente del PD è una delle principali riforme da affrontare per garantire all'Unione una politica estera comune. L'Europa a cui mira il campo progressista in Europa è quella della solidarietà. "Così come ci ha indicato David Sassoli" sottolinea l'europarlamentare dem.

Le prossime elezioni europee ci metteranno di fronte a visioni molto diverse dell'Europa, qual è la vostra?

La nostra idea di Europa è sicuramente quella di un'Europa forte e molto più presente nella vita delle cittadine e dei cittadini, capace di avere quella forza che in sostanza oggi ha solo potenzialmente. Per arrivare a questo c'è bisogno di fare delle riforme, l'idea che abbiamo noi è quella di un'Europa che può diventare più forte e più presente attraverso quelle riforme che non sono soltanto utili, ma sono diventate necessarie.

Macron ha parlato di un'Europa circondata dalla guerra ed ha posto il tema della difesa comune europea, lei cosa ne pensa?

Durante la pandemia, lo ricorderanno tutti, l'Europa sembra arrivata alla fine. Dopo la Brexit era arrivato quel momento di crisi globale con la pandemia, invece David Sassoli ci ha convinti di poter rifondare l'Europa sulla base della solidarietà. Non una solidarietà pelosa, con il più forte che aiuta il più debole, ma scommettendo sul fatto che soltanto mettendoci tutti insieme davvero, si poteva uscire da un momento di grande difficoltà. L'idea di una difesa comune ricalca molto questa idea, cioè l'idea che noi possiamo rispondere alle sfide comuni, che esistono, perché il mondo è in fiamme. I regimi illiberali in giro per il mondo lanciano una sfida prepotente alle nostre democrazie liberali, e noi solo tenendoci per mano, reagendo insieme, possiamo rispondere a questa sfida.

C'è un altro tema su cui l'Europa si è dimostrata debole, ed è quello del ruolo della diplomazia europea nel mondo, basta guardare i casi dell'Ucraina e della Palestina, quali sono le ragioni di questa debolezza e come si recupera centralità?

Avendo una politica estera comune, una politica estera degna di questo nome. Il punto è che quando tu hai un sistema all'interno del consiglio europeo, in cui basta il ditino alzato di uno dei 27 leader per porre un veto e quindi per impedire di decidere. Oggi funziona così, e credo che anche un condominio non riuscirebbe a funzionare ed a prendere decisioni in questo modo. C'è bisogno di riforme e di superare il diritto di veto, c'è bisogno di una politica estera comune, soltanto così noi riusciremo ad avere un'Europa forte ed attrezzata alle sfide che ora esistono in giro per il mondo, che sono tante.

Secondo lei formazioni come l'Afd tedesca, la Lega in Italia, Vox, Orban, sono un pericolo per la tenuta stessa dell'Unione Europea?

Rappresentano un pericolo certamente, hanno una visione opposta alla nostra, hanno un'idea di un'Europa delle piccole patrie. Poi ci sono delle fazioni, nell'ambito della destra e dell'estrema destra, che strizzano l'occhio a Putin, ai regimi illiberali, sono fatti assolutamente documentati. Si è parlato molto delle interferenze russe nel nostro continente e del coinvolgimento di esponenti politici di destra, d'altronde non sono un mistero le cose dette dalla Le Pen o le dichiarazioni di Salvini di qualche tempo fa. E' chiaro che queste forze politiche sono un elemento di destabilizzazione dell'Europa, ma io sono convinta che non cambierà molto con le prossime elezioni europee. Si legge molto del rischio di grandi sconvolgimenti dovuti ad una eventuale vittoria delle destre, io non credo che ci sia questo pericolo perché credo che ci sarà una maggioranza europeista che governerà la prossima legislatura europea. Le cittadine ed i cittadini europei sono svegli e non affideranno l'Europa a mani che non hanno cura di essa.

Inchieste giudiziarie, polemiche, come arriva il Partito Democratico a queste elezioni europee ed a che punto è il cambiamento promesso dalla segretaria Schlein?

Come tu sai io ho avuto modo di dissentire nel corso di queste settimane con alcune scelte fatte dalla segretaria, l'ho fatto alla luce del Sole come sono abituata a fare. Si è tanto parlato di questione morale, è ritornata di attualità, io intanto penso che la questione morale sia una questione politica. Chi fa politica e chi ha fatto politica in territori difficili sa che accusare tutti poi alla fine significa non accusare nessuno, non scegliere niente e non cambiare nulla. Io credo che si debbano isolare i casi che vanno isolati, si debba condannare il trasformismo. Quello che ci tengo a dire con molta forza è che il Partito Democratico è fatto da gente perbene, donne e uomini, amministratrici e amministratori coraggiosi. La forza del Pd sono i militanti che alzano la saracinesca di un circolo tutti i giorni, che non meritano di essere criminalizzati come mi è capitato di leggere, in maniera indistinta. Rispediamo al mittente le accuse indiscriminate di chi evidentemente non conosce la nostra classe dirigente e non conosce il Mezzogiorno.

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