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Piano Salva casa, con il nuovo decreto di Salvini saltano i vincoli per il cambio destinazione d’uso

Con il decreto Salva casa approvato venerdì in Cdm viene semplificato il cambio di destinazione d’uso di singole unità immobiliari. Salvini: “Se il negozio o il laboratorio non funziona più non devi più aspettare anni prima di ottenere la destinazione d’uso”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il decreto Salva casa "sarà una rivoluzione liberale perché cambiamo il silenzio rigetto per la domanda per la casa a il capannone, diventa silenzio assenso. Anche per il futuro, sanare la cameretta o la veranda, ma anche l'allargamento del capannone o l'intervento sul negozio". A dirlo è Matteo Salvini ospite ieri sera di Nicola Porro a Quarta Repubblica, su Retequattro, a proposito del meccanismo del silenzio-assenso introdotto dal decreto casa e che "non riguarderà solo il passato ma anche il futuro".

"Il decreto casa sarà assolutamente utile. Semplifichiamo la possibilità di cambiare la destinazione d'uso. Se il negozio o il laboratorio non funziona più non devi più aspettare anni prima di ottenere la destinazione d'uso. Sai quanti italiani abitano in negozi la cui destinazione d'uso non è stata cambiata. Con il decreto andiamo a tagliare la burocrazia e tagliamo i vincoli vecchi di cinquant'anni. Mentre Bruxelles ti impone una tassa, noi al governo come Lega e Ministro orgoglioso di rendere un servizio dei cittadini".

Col salva-casa, approvato lo scorso venerdì dal Consiglio dei ministri, viene semplificato infatti il cambio di destinazione d'uso di singole unità immobiliari. All'interno della stessa categoria funzionale, la modifica della destinazione d'uso sarà sempre ammessa. Tra diverse categorie funzionali, il mutamento della destinazione d’uso sarà ammesso limitatamente alle categorie residenziale, turistico-ricettiva, produttiva e direzionale, commerciale; in ogni caso all’interno delle zone: centro storico, residenziali consolidate, residenziali in espansione. Sono escluse dalle semplificazioni le unità immobiliari al primo piano fuori terra.

Angelo Bonelli (Avs) attacca: "Il piano salva Casa di Salvini consentirà la desertificazione abitativa dei centri storici grazie alla norma che prevede la modifica della destinazione d’uso degli immobili nelle zone territoriali omogenee di tipo A, B e C. In questo modo, gli immobili dei centri storici si trasformeranno definitivamente in residenze turistiche, commerciali e uffici, senza rispettare nemmeno gli standard urbanistici previsti. Questo aumenta il rischio della gentrificazione dei centri storici, con cambi di destinazione d'uso anche dal residenziale e la sempre maggiore impossibilità di accesso alla Casa. In più si potrà determinare una densificazione urbanistica senza che questa comporti il reperimento degli standard minimi di servizi, come verde pubblico e parcheggi. Inoltre, l’eliminazione della doppia conformità per abusi in parziale difformità consentirà la sanatoria anche per ville che hanno trasformato porticati e pertinenze in residenze, anche nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico, inserendo il silenzio assenso per il parere su autorizzazione paesaggistica", ha detto il deputato, subito dopo l'approvazione del piano.

"Invece di portare infrastrutture e trasporto pubblico, Salvini continua a proporre decreti elettorali. A due settimane dalle elezioni, è evidente come stia usando il suo potere per fini politici. Mentre milioni di siciliani hanno l'acqua razionata, il ministro preferisce sprecare 14 miliardi di euro per il ponte sullo stretto di Messina. Questi fondi dovrebbero andare a vere opere utili per il Paese", ha aggiunto

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