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Piano Colao, Cottarelli: “Tra le proposte c’è anche un nuovo condono fiscale”

Secondo l’economista Carlo Cottarelli nel piano per la ripresa ideato dalla task force di Vittorio Colao c’è “l’ennesimo condono fiscale”. E accusa: “Non lo si chiama condono, preferendo il più elegante voluntary disclosure, ma quello è: il solito premio dato a chi ha evaso le tasse e il solito incentivo a non pagarle in futuro”.
A cura di Annalisa Girardi
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Secondo l'economista Carlo Cottarelli, tra le proposte del piano per la ripresa economica italiana redatto dalla task force di Vittorio Colao e consegnato alla presidenza del Consiglio, una sarebbe "legata alle peggiori tradizioni della nostra economia". Una proposta che lascia Cottarelli "perplesso". Citando la scheda 7 del Rapporta a pagina 17, il direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’università Cattolica di Milano parla "dell'ennesimo condono fiscale". Non si tratterebbe solamente di emersione del contante, ma di "regolarizzazione di altri valori e dei capitali detenuti illegalmente all’estero". Quindo Cottarelli, in un'intervista con la Stampa, accusa: "Non lo si chiama condono, preferendo il più elegante voluntary disclosure, ma quello è: il solito premio dato a chi ha evaso le tasse e il solito incentivo a non pagarle in futuro".

Ma cosa afferma di preciso il piano degli esperti a riguardo? Si propone di "introdurre la Voluntary Disclosure sul contante e altri valori derivanti da redditi non dichiarati (anche connessa all’emersione del lavoro nero) a fronte del pagamento di un’imposta sostitutiva e dell’impiego per un periodo minimo di tempo (ad es. 5 anni) di una parte significativa dell’importo in attività funzionali alla ripresa (ad es. investimento nel capitale dell’impresa del soggetto che fa la Voluntary Disclosure, o investimento in social bond nominativi o altri strumenti analoghi)". Si punta quindi a far emergere soldi non dichiarati e, allo stesso tempo, cercare di investirli in attività che promuovano la ripresa economica. Secondo Cottarelli, tuttavia, non si tratta di una proposta molto convincente. Infatti, spiega, "i fondi potrebbero essere investiti anche in società di proprietà dell’evasore stesso, cosa che magari sarebbe avvenuta lo stesso utilizzando altre risorse detenute in Italia". Un piano di questo tipo, prosegue l'economista, potrebbe finire per beneficiare proprio l'evasore. Aumentando quindi le probabilità che in futuro si crei nuovo reddito nero.

Per Cottarelli, ad ogni modo, ci sarebbero altri due punti problematici, tra cui "la mancata indicazione del costo delle proposte avanzate per le finanze pubbliche". Ma c'è anche una difficoltà di base: "L'efficacia di tante altre riforme proposte da Colao possono funzionare bene solo se riusciremo a far funzionare bene anche la giustizia, e non solo quella civile, ma anche quella penale e amministrativa". Infine l'economista commenta: "Non so se quello che si racconta sulla reazione negativa di Conte al piano Colao sia vero. Ma è verosimile, visto che, se non ci fossero stati contrasti, ci sarebbe stata almeno una conferenza stampa congiunta tra i due. Ma non ci si deve stupire se, come in passato, la politica non accetta in modo entusiastico il parere dei tecnici".

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