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Perché si riunisce il Consiglio Europeo il 21 e 22 marzo 2024 e di cosa si discuterà

Oggi, giovedì 21 marzo, inizia il Consiglio europeo. Un vertice di due giorni in cui i leader Ue dovranno discutere del sostegno all’Ucraina fronte alla guerra di aggressione della Russia, della situazione in Medio Oriente, di difesa, sicurezza, relazioni esterne, migrazione, agricoltura e del semestre europeo.
A cura di Annalisa Girardi
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Tra oggi e domani Bruxelles ospita i capi di Stato e di governo dell'Ue, riuniti per il Consiglio europeo. Un vertice di due giorni in cui i leader dovranno discutere del sostegno all'Ucraina fronte alla guerra di aggressione della Russia, dell'evolversi della situazione in Medio Oriente e più in generale di difesa, sicurezza, relazioni esterne, migrazione, agricoltura e il semestre europeo.

"Entrati ormai nel terzo anno della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, ci troviamo di fronte a un momento cruciale – ha scritto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nella sua lettera di invitoUrgenza, intensità e determinazione incrollabile sono imperativi. La nostra missione principale è quella di fornire rapidamente aiuti militari all'Ucraina e, sulla scorta di recenti iniziative come quella della Cechia, di accelerare l'acquisizione e la fornitura di munizioni all'Ucraina. Questo Consiglio europeo offrirà l'opportunità di rafforzare e accelerare tali sforzi". Michel ha sottolineato anche l'impegno e gli sforzi per l'effettiva applicazione delle sanzioni, per poi aggiungere: "È inoltre giunto il momento per un autentico cambiamento di paradigma in relazione alla nostra sicurezza e difesa. Sono decenni che l'Europa non investe a sufficienza nella propria sicurezza e difesa. Ora che ci troviamo di fronte alla più grande minaccia per la sicurezza dalla seconda guerra mondiale, è tempo di adottare misure radicali e concrete per essere pronti a difenderci e mettere l'economia dell'UE sul "piede di guerra". Ciò significa spendere di più e acquistare di più in maniera congiunta e quindi più efficiente".

Sulla situazione in Medio Oriente, invece, Michel ha scritto: "Le atrocità degli attacchi del 7 ottobre e la conseguente guerra a Gaza hanno oltrepassato ogni limite di umanità. Troppi civili hanno perso la vita. Troppe vite innocenti sono in pericolo a causa della catastrofica situazione umanitaria a Gaza e dell'imperversante carestia. Il diritto internazionale deve essere pienamente rispettato. Urge un cessate il fuoco sostenibile per proteggere i civili, consentire il ritorno in sicurezza degli ostaggi e garantire che possa essere prestata la necessaria assistenza umanitaria. Dobbiamo intensificare gli sforzi per prevenire un'escalation regionale, in particolare in Libano e nel Mar Rosso. In definitiva, l'Unione europea mantiene il suo impegno a favore di una risoluzione equa e globale tra israeliani e palestinesi che consenta allo Stato d'Israele e a uno Stato di Palestina democratico, sovrano e vitale di vivere uno accanto all'altro in pace, sicurezza e mutuo riconoscimento".

Tra gli altri punti in agenda ci sono l'agricoltura, con un punto sulle proteste degli ultimi mesi, la migrazione e la situazione finanziaria, con la partecipazione ai lavori della Banca centrale europea e il presidente dell'Eurogruppo.

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