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Perché il governo Meloni litiga con l’Oms sul Green Pass globale: “Non lo adotteremo”

“Il governo salvaguarderà i dati dei cittadini e gli interessi nazionali, non ci sarà alcuna cessione di sovranità all’Organizzazione mondiale della sanità”: lo ha detto il ministro Orazio Schillaci ribadendo che l’Italia non aderirà al Green Pass globale.
A cura di Annalisa Girardi
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No al Green Pass globale, cioè all'iniziativa dell'Oms e dell'Unione europea sulle certificazioni sanitarie digitali condivise a livello mondiale. A ribadirlo è il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che in un'intervista con La Verità assicura che l'Italia non vi aderirà: "Il governo salvaguarderà i dati dei cittadini e gli interessi nazionali, non ci sarà alcuna cessione di sovranità all'Organizzazione mondiale della sanità". Proprio all'Oms Schillaci non risparmia critiche e sulla questione dei fondi all'ente delle Nazioni Unite afferma: "L'Italia ha sempre sostenuto che la parte maggiore dei fondi debba essere di provenienza degli Stati. Ciò aumenterebbe il peso specifico degli Stati stessi. Confermo quello che ho detto, la posizione di questo governo è quella di salvaguardare gli interessi dell'Italia contro qualsiasi logica di potere assoluto e lo faremo utilizzando gli strumenti a disposizione".

Perché il governo è contrario al Green Pass globale

Alcune settimane fa il ministro era intervenuto sulla questione del Green Pass globale con una nota in cui faceva sapere che l'Italia non aveva intenzione di aderirvi. La precisazione era dovuta al fatto che nel decreto Pnrr, approvato a cavallo di febbraio e marzo, si facesse riferimento alla piattaforma creata durante la pandemia di Covid, valida a livello europeo, affermando che potesse essere nuovamente usata per altre certificazioni sanitarie in futuro. Schillaci ha però fatto sapere che al testo del decreto verranno fatte delle correzioni e che l'intento non era certo quello di avvallare il Green Pass globale. Su cui ora il ministro ribadisce la sua contrarietà.

Cosa dice l'accordo tra l'Oms e l'Unione europea

Il Green Pass globale è nato nell'estate del 2023, da un accordo tra Ue e Oms, definito anche "partenariato digitale" e basato sull'esperienza del Certificato Covid digitale dell'Ue. La Commissione europea aveva precisato che la "rete globale di certificazione sanitaria digitale è un sistema volontario che può aiutare i cittadini a convalidare i loro documenti sanitari e a utilizzare i loro dati sanitari elettronici in modo sicuro e protetto". E ancora: "L'adesione alla rete mondiale di certificazione sanitaria digitale dell'OMS è volontaria per gli Stati membri. La raccomandazione del Consiglio adottata il 27 giugno 2023 incoraggia tutti gli Stati membri ad aderire al sistema dell'OMS e a continuare a rilasciare certificati COVID-19 su richiesta.".

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